NoTRIV, l'Abruzzo non presenta più i quesiti referendari anti-trivelle

Secondo D'Alessandro, è "cessata la materia del contendere"

Antonia Schiavarelli
15/01/2016
Attualità
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Mentre a San Salvo nasce un nuovo comitato contro le trivellazioni nell'Adriatico (leggi), per l'ennesima concessione data alla Petrolceltic che coinvolgerebbe i mari antistanti le nostre coste (leggi), la Regione Abruzzo fa sapere che si ritira dalla compagine che ha presentato alla Corte Costituzionale i quesiti referendari anti-triv.

Lo fa non passando dal Consiglio Regionale, ma con una riunione di Giunta. "Noi abbiamo attivato l'iniziativa referendaria per fermare Ombrina. Risolto il problema con la norma di legge pubblicata in Gazzetta, è cessata la materia del contendere". Così Camillo D'Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale, dopo le dichiarazioni di Fabrizio Di Stefano (Fi) e Maurizio Acerbo (Prc).

"Da quel che mi risulta l'Abruzzo ha deciso di non affiancare le altre regioni nel conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale e si è ritirato dalla compagine referendaria" aveva detto Acerbo.

Stupito il deputato Di Stefano del ritiro della delega all'avvocato Mangiameli "per i quesiti referendari anti-trivelle. Può il presidente surrogare il Consiglio che ha deliberato in tal senso? Forse la Legge di Stabilità ha bloccato Ombrina, ma altre trivellazioni possono essere autorizzate".

"Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sul quesito restante - spiega D'Alessandro - ci attiveremo con il Governo. Dal 20 gennaio riprenderemo l'iniziativa politica e istituzionale".

A San Salvo, il Comtitato AntiTriv, ha invece organizzato una raccolta firme per domenica 24 gennaio, in piazza Papa Giovanni XXIII.

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