Così recitava un vecchio adagio: se non arrivano notizie, vuol dire che niente di negativo si sta profilando.
Mi riferisco alla malaugurata decisione di abbattere (che parola terribile, ma proprio di quello si tratta!) i pini della villa comunale.
Mi sono appena intrattenuto (leggi) su queste stesse pagine per stigmatizzare la deprecabile, pluriennale e vorrei dire storica consuetudine sansalvese (nel settore pubblico e in quello privato privato) di lasciare INCOMPIUTE tante costruzioni e/o iniziative di vario genere.
âSecondo meâ, come ho più volte e motivatamente sostenuto, quello delle possibili âincompiuteâ è uno degli aspetti assolutamente prioritari che dovrebbe essere considerato allâatto di prendere una qualsiasi decisione da parte di unâAmministrazione Comunale. Quale che sia lâAmministrazione, senza distinzione di appartenenza politica o di qualsiasi altra qualifica. E quando dico questo, intendo uniformare/estendere questa mia negativa valutazione più o meno a tutte le Amministrazioni che si sono succedute a dire poco da quando San Salvo ha cominciato a cambiare identità , con lâinvenzione della zona industriale. Dico questo anche facendo grazia a tutte le buone intenzioni che sicuramente hanno dato origine a tante e tante successive delibere, tutte legate fra loro, però, da una incalzante e forse insuperabile miopia.
Ma non voglio recriminare. La storia non si cambia, certo che no! Però⦠può, anzi dovrebbe insegnare!
E allora vengo subito al punto e al titolo di queste mie odierne considerazioni. Dicevo di quel vecchio detto: âNessuna nuova⦠buone nuoveâ. Penso al silenzio âufficialeâ che ha fatto seguito alle dichiarazioni/manifestazioni in difesa dei pini della villa. Mi auguro, vivamente, che stiamo assistendo allâennesima rappresentazione di una INCOMPIUTA SANSALVESE (questa volta auspicata), promossa dalla tempestiva resipiscenza di chi aveva programmato un autentico impoverimento del patrimonio cittadino.