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Crisi Pilkington, nel documento firmato la settimana scorsa gli esuberi sono 625

I contratti di solidarietà tuteleranno i lavoratori per 5 anni

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Il tributo che la Pilkington dovrà pagare per far fronte alla crisi della Nsg è di 625 unità. La cifra è nero su bianco nel documento firmato il 27 giugno da azienda e sindacati. Nelle settimane scorse il numero degli esuberi era di 110 impiegati e 100 operai, ai quali si sono aggiunti i 30 degli uffici amministrativi. Il conto presentato ufficialmente però si è rivelato ben più salato. La Nsg, detentrice della Pilkington, aveva annunciato a inizio d’anno una riduzione a livello globale di 3.500 unità. Lo stabilimento di San Salvo è fra i più grandi e dovrà tagliare 460 operai, 130 fra impiegati e quadri e 35 che non rientrano nel processo di riorganizzazione dei reparti e degli uffici collegati. In totale sono 625 che – insieme al resto dei dipendenti – saranno tutelati dai contratti di solidarietà, in partenza da settembre e che potranno essere rinnovati fino per cinque anni. Poi non vi saranno certezze. La cassa integrazione coprirà i mesi di luglio e agosto. E cassa integrazione, in deroga questa volta, sarà anche per i numerosi apprendisti che non potranno usufruire dei contratti di solidarietà. Insomma, la linea intrapresa è quella del «lavorare tutti, lavorare meno», con conseguente riduzione di stipendio, ma è il futuro che preoccupa. I numeri della crisi del colosso del vetro parlano chiaro. Da tempo le istituzioni sono chiamate da più parti a convocare un tavolo con tutti i protagonisti della vicenda: azienda, sindacati, Regione, Provincia e Comuni dell’area. In gioco ci sono un intero territorio, quello del Vastese, e circa 10mila lavoratori dell’indotto. Resta il nodo della competitività con la Polonia che si appresta a ricevere i grandi gruppi dell’automotive in cerca di lidi più economici. E in sospeso ci sono anche il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi: autoporto, potenziamento del porto di Vasto, collegamenti su rotaia. Chimere delle quali non si hanno notizie, al di là degli slogan. Questa settimana partono le assemblee di fabbrica per illustrare agli operai i dettagli dell’accordo, mentre venerdì si parlerà di Pilkington nel consiglio comunale (ore 16.30) chiesto dalla minoranza sansalvese. Intanto, Paolo Palomba (IdV), ieri, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Gianni Chiodi, per chiedere quali misure l’esecutivo intende adottare per impedire che la Pilkington fugga altrove.

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