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Il comitato 'Acqua Bene Comune': «No a una lievitazione da carrozzone»

«Investire sulle reti e si rispetti il referendum del 2011»

a cura della redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

La stampa, in queste ore, ha diffuso la notizia di una riorganizzazione della pianta organica della SASI. Tale riorganizzazione, se fosse confermata e portata a termine, ci lascia quantomeno perplessi e non possiamo che esprimere ferma e netta contrarietà.
I primi mesi del 2013 (così come ormai accade periodicamente da anni) hanno visto nuovamente salire alla ribalta gravissimi disagi causati ai cittadini da carenze nell'erogazione di un bene preziosissimo come l'acqua (a partire dalla nota 'emergenza Trigno').

Siamo già intervenuti in passato per denunciare quel che avviene. La rete idrica soffre incredibili perdite, con punte che superano abbondantemente il 50%, e si accumulano di anno in anno ritardi assurdi nella loro manutenzione. Il Piano d'Ambito approvato nel 2003 prevedeva investimenti per 105.881.397 di euro mai effettuati. Mentre proseguiva la coabitazione tra Isi e Sasi, che ha portato anche a contenziosi legali tra le due società.
costi di tutta questa situazione sono stati scaricati interamente sui cittadini, costretti a subire aumenti consistenti delle bollette, che proseguiranno fino al 2023 secondo il nuovo Piano d'Ambito approvato nel 2011(sul quale però insiste un ricorso presentato dal WWF). Rincari che comprendono anche il mancato rispetto del referendum del giugno 2011 per la 'remunerazione del capitale investito'.

Davanti a questa situazione il CdA della SASI non avrebbe trovato altro impegno se non quello di far ulteriormente lievitare la pianta organica dell'Ente, in più spendendo fondi della collettività per una consulenza esterna di cui non comprendiamo la necessità.

Chiediamo al Presidente Scutti e al CdA della SASI di fermare questa costosissima operazione e di impegnare le risorse economiche a disposizione della Sasi, e quindi dei cittadini, ad una vera e profonda ristrutturazione della società a partire dalla situazione dei lavoratori precari, dalla reale necessità di personale tecnico e operaio, ad una limitazione del ricorso a lavori 'esternalizzati', ad un taglio delle spese inutili con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza la piena, efficiente e totale disponibilità del bene comune.


Amanda De Menna
Ines Palena
Comitato 'Acqua Bene Comune' Lanciano

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