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La Protezione Civile 'Arcobaleno': «Sbigottiti e preoccupati dal piano di emergenza comunale»

Il gruppo chiede al sindaco l'aggiornamento del piano

a cura della redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

«Sulla carta il 25% dei comuni italiani non ha uno straccio di piano di protezione civile. La metà degli altri vorrei vederli. Quindi gradirei che si facessero meno feste di piazza e più piani di emergenza». Con questa dichiarazione il capo Dipartimento della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, commentava la drammatica alluvione della Sardegna e con queste parole vogliamo rivolgere il nostro appello al sindaco di San Salvo, affinchè il piano di emergenza comunale della nostra città venga innanzitutto aggiornato e colmato di alcune lacune presenti e successivamente venga diffuso tra la cittadinanza e non conservato nei cassetti di qualche ufficio comunale.

Ai sindaci, e non a qualche funzionario, è demandata una responsabilità diretta nel garantire la tutela immediata della incolumità dei cittadini che viene messa a rischio dalle calamità naturali. Leggere sul piano di Protezione Civile di San Salvo che il fiume che scorre in città è il Treste, oppure che gli unici rischi presenti sul territorio sono quelli industriale e sismico, mentre ad esempio non esiste un rischio pluviale malgrado soprattutto alla Marina già con poca pioggia gli allagamenti sono all’ordine del giorno, ci lascia molto sbigottiti e preoccupati.

Il piano di Protezione Civile della nostra città è sconosciuto a gran parte della classe politica, dei dirigenti comunali e dei cittadini sansalvesi. I piani di emergenza vanno aggiornati costantemente e ogni cosa deve essere pianificata nitidamente in maniera da essere affrontata in caso di un’emergenza che speriamo non si verifichi mai. I fatti accaduti in Sardegna ma anche in Abruzzo, che ha pagato gli allagamenti dei giorni scorsi con una vittima, devono farci riflettere e porci alcuni quesiti.

Se da una parte il sistema di Protezione Civile in Italia è invidiato da tutto il mondo, dall’altra, sulla prevenzione, siamo dietro anni luce. I comuni devono investire (non solo in senso economico ma soprattutto a livello culturale) nella prevenzione, previsione e informazione sulle calamità naturali.

Il sindaco di San Salvo avv. Tiziana Magnacca, che come tutti i primi cittadini è la massima autorità di Protezione Civile sul territorio comunale, si adoperi in fretta perché pur senza creare nessun allarmismo e preoccupazione, la popolazione in caso di emergenza deve sapere cosa fare e dove andare per evitare sciagure come già accaduto in varie località italiane.

Protezione Civile Arcobaleno

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