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Il nuovo polo scolastico nel Programma triennale delle opere pubbliche dell'amministrazione Magnacca

Via De Vito e via Firenze scuole attive e produttive

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All’indomani del nostro articolo relativo la scuola primaria di via De Vito e la scuola materna di via Firenze, vogliamo tranquillizzare i nostri lettori, le scuole resteranno lì ancora a lungo. Chiariamo, come già fatto nell’articolo precedente, che l’adeguamento sismico riguardante le scuole citate, è lo stesso che riguarderà altre strutture pubbliche, come appunto l’edificio comunale e le scuole medie. Secondo un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, che riclassifica l’intero territorio nazionale, tutte le strutture pubbliche devono essere adeguate.

La differenza sostanziale, rispetto alle altre strutture comunali, sta nella scelta politica di questa amministrazione, come già da programma elettorale, di dismettere i due plessi per costituire un nuovo polo scolastico tra via Melvin Jones e via liquirizia, in quanto renderle antisismiche sarebbe antieconomico. Il tutto può essere evinto dal Programma Triennale delle opere pubbliche 2015/2017approvato con una delibera di giunta il 21 ottobre 2014.

Tale proposito è giunto ieri inaspettato alla cittadinanza, creando sconcerto, in quanto non propriamente condiviso da questa amministrazione, né con i cittadini, né con le istituzioni interessate, né con le attività che attorno a quei plessi hanno creato una microeconomia, composta da bar, piccoli alimentari, pescherie, fruttivendoli, che verrebbe destabilizzata da futuri cambiamenti. Il Piano ovviamente è passato anche in consiglio comunale, ma la costituzione del nuovo polo scolastico sembra esser passata inosservata.
Si giunge dunque al 26 novembre, giorno in cui il responsabile del servizio Franco Masciulli, incarica l’architetto Dino Cilli della stesura di un progetto preliminare, per la costruzione di un nuovo polo scolastico. Il progetto viene protocollato il giorno successivo con il n. 25643, ed approvato con la delibera n. 241 nello stesso giorno.

L’architetto Cilli, protocollerà non solo il progetto preliminare, ma anche una relazione in cui si evince la diseconomicità dei lavori di adeguamento sismico degli edifici esistenti, affermando così come già fatto dal responsabile tecnico del comune che l’adeguamento ammonterebbe a 7.795.900 euro computati applicando la tariffa massima della legge quadro del settore di 250 euro al mc., moltiplicata per 31.182 mc.! Immaginate una costruzione che si estende per un ettaro per un altezza di tre metri, questi sono 31.000 mc., sono così grandi i plessi interessati? Fatto questo calcolo, si afferma che conviene costruire un nuovo plesso, la cui costruzione avrebbe un costo di 4 milioni di euro.

Interpelliamo in quel periodo l’assessore Giancarlo Lippis, che ci informa delle intenzioni di questa amministrazione, affermando così come si evince dalla delibera in allegato, della volontà di vendere successivamente lo stabile di via Firenze e di demolire come afferma l'assessore, quello di via De Vito, per creare parcheggi a servizio del centro storico. Il tutto verrebbe finanziato al 50% con fondi richiesti alla regione Abruzzo, il 30 novembre 2014, e il 50% con un contratto di disponibilità secondo il Dgls n. 163/2006 art. 160, da cui si evince che l’affidatario del contratto di disponibilità è retribuito con un canone di disponibilità, inoltre è previsto un eventuale riconoscimento di contributo in corso d’opera, in caso di trasferimento della proprietà dell’opera all’amministrazione aggiudicatrice.

Vogliamo dunque rassicurare i nostri lettori, le scuole esistenti, per ora, restano attive e produttive come sempre dimostrato negli anni, fino a quando eventuali nuovi plessi non saranno costruiti. 

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