Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La scuola media Salvo D'Acquisto celebra la 'Giornata della Memoria'

«È una colpa essere ebrei?» Integrazione e pratica del bene alla base di ogni forma educativa

Condividi su:

Questa mattina nella palestra della scuola media 'Salvo D’Acquisto', si è tenuta la celebrazione della Giornata della Memoria. “Interrompiamo una sequenza”, il titolo dell’iniziativa promossa dall’istituto comprensivo, per il 70° anniversario dell’apertura delle porte dei campi di Auschwitz ad opera dell’armata russa il 27 gennaio 1945.

La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’orchestra giovanile diretta da Fausto Esposito di Canone Inverso di Ennio Morricone, dall’omonimo film. Presenti all’iniziativa i ragazzi delle terze classi dell’istituto, alla quale si è rivolta la dirigente Anna Paola Sabatini, «Il nostro ruolo è quello di raccogliere la fiaccola del ricordo. C’è un unico filo conduttore che lega la storia, quello dell’odio dell’uomo contro l’uomo, che si può interrompere solo con la conoscenza, che può prevedere ed interrompere nuove sciagure».

Interviene anche l’assessore alla cultura Giovanni Artese, «la nostra amministrazione è impegnata a far sì che il rispetto per l’altro sia alla base dei rapporti di tutti i cittadini, parliamo di accoglienza, di integrazione, ma questi temi vanno concretizzati, aprendosi all’altro, è l’unica strada da percorrere e su questo concentreremo il nostro impegno».

La professoressa Ida Marinucci, ha infine presentato un reportage fotografico, realizzato durante il viaggio che una rappresentanza della scuola ha tenuto il 18 e il 19 gennaio a Cracovia con il ministro dell’istruzione Giannini, nei campi di Birkenau e Auschwitz.
Toccante la testimonianza di Sami Mediano che quando venne internato aveva solo 13 anni. Tutti i bambini di Cracovia vennero presi e fatti uscire dalle scuole, portati nel ghetto ed obbligati a rimanervi fino al loro trasferimento nei campi di concentramento, dove un giorno vennero prelevati e fucilati, i genitori non li trovarono al loro rientro. Sami Mediano fu uno dei sopravvissuti, e ancora oggi pone ai tanti visitatori che si intervallano nei campi di sterminio, un'unica domanda: «È una colpa essere nati ebrei?».

Condividi su:

Seguici su Facebook