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Parco della Costa Teatina, ultimi passi per la sua istituzione

Tutti contro, Confindustria, sindaci, ma venerdì si decide

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Venerdì 9 ottobre si terrà a Roma la Conferenza Stato Regioni, è in quel contesto che il presidente della regione D'Alfonso cercarà di raggiungere il sunto di posizioni finora contrastanti.

Sarà infatti la Conferenza Stato Regioni a dare un parere definitivo sullo schema di decreto che istituisce il Parco nazionale della Costa Teatina. 

Era il 1 ottobre alorquando il Consiglio Generale di Confindustria Chieti Pescara ha decretato che l’Associazione avrebbe tutelato le imprese e il tessuto industriale ricorrendo contro l’istituzione del Parco della Costa Teatina, anche attraverso il ricorso alla magistratura.

"L'Istituzione del Parco della Costa Teatina con la sua attuale perimetrazione - afferma il Consiglio - è un gravissimo danno per l'economia e la stessa immagine dell'Abruzzo, perché insiste su aree fortemente antropizzate. Inoltre le sole norme di salvaguardia rischiano di ingessare le attività economiche del territorio per un lunghissimo periodo, fermando di fatto lo sviluppo del territorio e precludendo ogni investimento".

Ieri a Pescara i sindaci Tiziana Magnacca e Luciano Lapenna, hanno incontrato il presidente D'Alfonso, insieme ai sindaci di Ortona, San Vito Chietino, Pollutri, Rocca San Giovanni, Villa Alfonsina, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, alla presenza del commissario del Parco fino a luglio scorso Pino De Dominicis.

D'Alfonso ha chiesto ai sindaci osservazioni al piano in tempi rapidissimi, 

San Salvo e Vasto hanno il Parco, in zone di espansione antropica, e di sviluppo turistico. Il timore è che lo strumento Parco possa in qualche modo frenare ulteriolmente tali investimenti, demotivando le possibilità di investimento sul nostro territorio.

Si consideri che a San Salvo, la stessa particella 18, quella dalla cui vendita deriverebbero gli introiti necessari all'intero Piano Triennale per le opere pubbliche, ricade pienamente nel Parco della Costa Teatina, lo stesso porto Le Marinelle rientra in questa perimetrazione.

Sono anni che si parla di parco, anni di possibilità di apporre opposizioni a questa o quella definizione dei confini di quest'ultimo.

Siamo giunti all'approvazione del decreto istitutivo, ed siamo ad oggi con il fiato sul collo a chiedere cambiamenti di delimitazioni del Parco. Non c'era tempo? Non c'era interesse, o semplicemente non si è intuita l'importanza della situazione?

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