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"Rallegratevi ed esultate perchè......"

Commento al vangelo

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«In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame di giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
"Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.» (Mt 5,1-12)

Il vangelo di oggi, Solennità di tutti i santi, ci dice che il santo non è, come spesso si dice, un individuo triste, severo, che non sorride mai. Ci dice, invece, che è un candidato alla gioia, che si esercita quotidianamente alla gioia, alla gioia senza fine. Ci dice anche che la festa della santità odierna è la festa della santità comune, umana e alla portata di quanti sono stati battezzati in Cristo che hanno saputo prendere sul serio il Vangelo.

Chi si crede già bravo e santo (come scribi e farisei) rischia di cadere nell’ipocrisia, di “predicare bene, ma razzolare male”.
Come Mosè aveva portato al popolo le tavole della Legge, così Cristo ci dona le beatitudini. Non vuole cancellare l’Antico Testamento, ma lo porta a compimento.
Se i comandamenti sono una serie di “Non…”, le Beatitudini ci rivelano che Dio ci vuole felici.

La sofferenza e la croce fanno parte della vita, ma non sono la meta: come per Gesù sono il passaggio obbligato per la risurrezione attraverso il dono della vita, così per i cristiani.
Normalmente riteniamo “beati” o fortunati gli arroganti e gli orgogliosi, coloro che hanno un’automobile di grossa cilindrata, il cellulare di ultima generazione o...
Gesù capovolge questa logica. Sembra dirci: Beati quelli che non funzionano, perché costoro hanno coscienza di aver bisogno di Dio e sanno che senza di Lui non possiamo far nulla..
I beati proclamati da Gesù non vinceranno le elezioni, non occuperanno cattedre e posti di prestigio, non porteranno la fascia rossa o lo zucchetto, non attireranno giornalisti e cronisti, …. Sono esperti dei piccoli gesti di bene che non fan¬no rumore, ma, come le primule e le viole, profumano il mondo.

Sono i santi quelli proclamati solennemente dalla Chiesa i cui nomi sono snocciolati sul calendario nell’anno, ma anche i tanti sconosciuti che, segnati sulla fronte con la croce, il giorno del battesimo, hanno camminato nella difficoltà di mantenere la fede di fronte a un cancro, a un fallimento familiare o professionale, a un incidente di percorso che ha deviato la loro vita per sempre.

Molti li abbiamo conosciuti mentre piangevano. Sembravano insignificanti e patetici, eppure hanno cambiato la storia più di un deputato o un europarlamentare. Sono stati beati tra mille limiti e hanno sperimentato gocce di felicità pur nel mezzo di mille prove, hanno cambiato i loro letti di ammalati in cattedre di sapienza e le loro umili cucine in cantieri di futuro. Gesù era il loro pensiero dominante e hanno creduto nelle sue promesse anche quando prove inconfutabili dicevano il contrario.

Hanno pregato e fatto un tratto di strada con noi, erano del tutto comuni eppure eccezionali, peccatori eppure santi. Solo quando sono scomparsi dalla scena ci siamo accorti della loro grandezza e abbiamo scoperto che famiglie, comunità, gruppi e parrocchie, diocesi e nazioni intere giravano sugli umili cardini delle loro deboli esistenze.

Oggi festeggiamo tutti i santi quindi ti faccio i miei auguri perché tu possa essere fra i “beati” su questa terra per poter essere un giorno fra la schiera dei Santi.

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