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"In volo sulle terre del chietino" un viaggio mozzafiato alla scoperta di un territorio

Le eccezionali immagini della RG-Droni evidenziano i paesaggi di una terra incantevole

Redazione
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In volo sulle terre del chietino”, è un progetto intrapreso da Graziano Di Totto e Roberta Presenza, che è innanzitutto una dichiarazione d’amore per la propria terra.

In questo video sono ritratti luoghi che molti abruzzesi già conoscono, ma che nessuno aveva mai visto nella loro immensa bellezza. Solo grazie alla maestria della RG-Dronial sapiente montaggio di Marco Sciullo e alla collaborazione di Vittorio Menna e del Civico20 di Roccascalegna, il paesaggio abruzzese diventa protagonista nella sua interezza, composto da architetture che si mescolano alla natura offrendo paesaggi meravigliosi, che ci parlano della storia di una regione dagli scorci incantati.

Nelle immagini vedrete:

La spiaggia di Mottagrossa – Vasto 

Uno dei tratti di costa più belli, più solitari e più selvaggi della costa Adriatica. Sovrastante la spiaggia di Mottagrossa si percorre un sentiero panoramico in quota (circa 20 m s.l.m.) di circa tre chilometri che consente, a piedi o in bicicletta, di scoprire le pinete sul mare, i valloni e ampi tratti di macchia mediterranea. Un paesaggio unico in tutto l'Adriatico, con essenze vegetali tipiche della flora mediterranea come il mirto, il giglio di mare, lo sparto pungente, il ginestrino delle spiagge e il papavero delle dune. La Riserva termina alla foce del fiume Sinello poco oltre le caratteristiche arcate in mattoni che delimitavano il vecchio tracciato ferroviario.

Il Faro di Punta Penna – Vasto

Con i suoi 70 metri di altezza, è il secondo faro più alto d'Italia dopo la Lanterna di Genova. Il segnalamento si trova su un promontorio in via Madonna della Penna presso il porto di Vasto. Costruito sul disegno di Olindo Tarcione, il faro si presenta come una costruzione in muratura a forma di torre; alla base vi è una costruzione di due piani in cui sono rimessi gli alloggi per le famiglie dei due responsabili che permanentemente si occupano del faro, che tuttora è presidiato, e alcuni uffici amministrativi. Una scala a chiocciola di 307 scalini conduce alla sommità.

Il promontorio su cui il faro è stato costruito vanta una delle più belle viste a strapiombo sul mare, in cui è possibile ammirare il panorama da Ortona al Gargano. È situato a circa 7 km a nord da Vasto ed è adiacente alla Riserva Naturale di Punta Aderci. Presso tale promontorio è situata una spiaggia con trabocco, che confluisce con quella di Punta Aderci. 

La riserva di Punta Aderci – Vasto 

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci tutela il tratto di costa naturalisticamente più bello e interessante d’Abruzzo: un susseguirsi di spiagge di sabbia e ciottoli, di alte falesie e scogliere, di paesaggi agricoli e macchia mediterranea, di tonalità verdi e blu di un tratto dell’Adriatico da cui è facile lasciarsi stupire.

La Riserva si estende dalla spiaggia di Punta Penna, attigua al Porto di Vasto, alla foce del fiume Sinello. Il promontorio di Punta Aderci caratterizza l'intera area abbracciando il parco e i sottostanti fondali marini, offrendo una visuale a 360° su tutta la Riserva, a cui fa da sfondo, la sera, il rosso del tramonto che disegna i profili delle montagne dei tre parchi nazionali: la Majella, il Gran Sasso-Laga e i Monti Sibillini.

Punta Aderci è una Riserva da scoprire al passo lento dei nostri piedi, in mountain-bike sul vecchio tracciato ferroviario, in canoa o semplicemente godendo della tranquillità delle spiagge di sassi dei Libertini e della spiaggetta di Punta Aderci, dove a largo sono facilmente avvistabili i delfini del genere Stenella, e in alcune cavità è possibile ammirare l’Halymenia floresia, considerata l’alga rossa più bella del Mediterraneo.

Palazzo D’Avalos – Vasto 

Palazzo D'Avalos domina la marina di Vasto dalla collina su cui si arrampica il paese. L’antica residenza della prestigiosa famiglia D’Avalos è uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese. Il Palazzo è costruito sui resti di un edificio del XIV secolo, di cui conserva diversi dettagli decorativi: ne è testimonianza una splendida bifora venuta alla luce nel muro perimetrale che dà sull’attiguo giardino.

Dopo il periodo angioino, il palazzo, nel 1427, viene ingrandito e abbellito da Giacomo Caldora, lallora signore della città, per passare poi ai d’Avalos, nobile famiglia di origine spagnola che guidò ininterrotamente la città dal 1496 al 1798. Consolidato il loro dominio, i d’Avalos vollero trasformare la residenza, trasferendovi il fasto della corte iberica.

Il palazzo fu anche dimora di Vittoria Colonna, una delle donne più illustri e colte del Rinascimento, moglie di Francesco Ferrante d’Avalos, nonché confidente ed amica di Michelangelo Buonarroti e a lui legata da una profonda affinità intellettuale.

La Loggia Amblingh - Vasto 

Sulla passeggiata orientale che fiancheggia il borgo antico, partendo dai giardini di Palazzo d’Avalos, si apre la Loggia Amblingh, una splendida balconata sospesa a picco tra i mattoni pregni di storia della città e le sottostanti campagne d’ulivi, aranci e orti digradanti verso il mare. Da qui, con un solo colpo d’occhio si può ammirare il bellissimo golfo d’oro di Vasto, le colline del vicino Molise, le propaggini della Montagna Garganica e le Isole Tremiti.

La loggia prende il nome dall’austriaco Guglielmo Amblingh di Graz, segretario di Cesare Michelangelo d’Avalos, residente a Vasto all'inizio del Settecento.

Le alte case e gli stretti vicoli della Loggia hanno ospitato per anni pescatori, facchini, discendenti di scudieri marchesali o di cavallari, impegnati nelle ricognizioni costiere per avvistare le navi turche: siamo nel quartiere di Santa Maria che rappresenta bene lo spirito popolare vastese.

Abbazia di San Giovanni in Venere – Fossacesia

Il complesso monastico di San Giovanni in Venere è composto da una basilica e dal vicino monastero, entrambi costruiti all'inizio del XIII secolo in luogo del piccolo monastero preesistente. La posizione è molto panoramica: è su di una collina che domina la costa vicina per diversi chilometri verso nord e verso sud.

Castello di Roccascalegna

Il castello di Roccascalegna è una struttura difensiva  posta sulla cima di una sporgenza rocciosa fu costruito verso l'XI-XII secolo, probabilmente dai longobardi, in posizione dominante sull'abitato, la sua fondazione, subì numerose aggiunte fra il Cinquecento e il Seicento. Dopo i restauri compiuti negli ultimi anni del Novecento, il castello è di nuovo visitabile.

Juvanum – Montenerodomo 

Juvanum è un sito archeologico di epoca romana tra il II e il III secolo avanti Cristo. Vi si trovano un foro, un tempio e una basilica, resti di un insediamento romano successivo alla guerra sociale e probabilmente abitato inizialmente da giovani (da cui il nome). 

Gessopalena

La parte più antica di Gessopalena, di origine altomedievale, si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell'Aventino. A partire dal XIX secolo il borgo è stato progressivamente abbandonato, ed ha cominciato a prendere forma il nuovo centro abitato, disposto ad anfiteatro.

Cascate del Verde – Borrello 

La Riserva Naturale Regionale e OASI WWF Cascate del Verde è un'area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 2001 (LR 72 19/12/2001). Comprende un'area di circa 287 ettari situata nel comune di Borrello. Le Cascate del Verde, ad 800 m slm, sono le cascate più alte dell'Appennino, e le seconde in Italia. Hanno un dislivello di 200 metri, e sulla parete rocciosa ci sono tre distinti salti.

Le Mura Megalitiche – Monte Pallano

Il segno più imponente della presenza umana in età italica su Monte Pallano è la possente cinta muraria, risalente al V-IV secolo a.C. e verosimilmente ricollegabile alle vicende dei Lucani, la popolazione sabellica che per lungo tempo ha abitato questa montagna.

Situate sulla parte terminale dell’altopiano, quella che degrada progressivamente verso Tornareccio, a non molta distanza dai ripetitori e dalle antenne, le Mura Megalitiche di Monte Pallano, realizzate con enormi massi di calcare locale, raggiungono attualmente la lunghezza di 163 metri, superando a fatica i 5 sia in larghezza che in altezza. 

Pennadomo

E’ un comune italiano di 291 abitanti. Il nome del paese deriva da "Penna in Domo" ("penna" da "pinna" significante masso affiorante dal terreno e da "domus" non nel significato di casa ma nel significato di territorio cioè i feudi del X secolo, tra cui Torricella Peligna, Palena, Lama dei Peligni, Taranta Peligna e Pizzoferrato, con Juvanum capitale della regione romana. Sullo sfondo si staglia il lago di Bomba.

Fonti (TrignoSinelloTurismo)

Riprese di RG-Droni (Roberta Presenza e Graziano Di Totto) con la collaborazione di Vittorio Menna

Montaggio di Marco Sciullo

 

 

 

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