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Medio Vastese - L'opposizione abbandona l'aula in segno di protesta.

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GISSI - Sulla spinosa questione dell'assessore della Comunità Montana Medio Vastese, Lelio Masciulli di Lentella, decaduto dalla carica da più di un anno, perché non rieletto in consiglio nel proprio comune di provenienza, e che tuttavia resta in giunta perché il consiglio non è in grado di indicare un sostituto, interviene il consigliere di minoranza Dino Tiziano Cilli, di Forza Italia. Il consigliere azzurro respinge seccamente le accuse di immobilismo dell'opposizione di fronte alla singolare situazione che appare in netto contrasto con quanto disposto dallo statuto dell'ente. ''Come opposizione vogliamo anche assumerci le nostre responsabilità, - spiega il consigliere di Forza Italia - ma in questo caso la mancata sostituzione dell'assessore decaduto è attribuibile esclusivamente alla volontà politica della maggioranza, e della Giunta. Da parte nostra stiamo chiedendo con insistenza che venga finalmente integrata la giunta, ma la maggioranza evita il problema, e infatti negli ultimi sei mesi sono state convocate soltanto un paio di sedute del consiglio, proprio per sottrarsi dal prendere una decisione che metterebbe in luce evidenti fratture interne alla coalizione di centrosinistra''. In riferimento al documento congiunto presentato da Margherita e DS, quello con il quale si è chiesto ed ottenuto un ulteriore rinvio, a dopo le elezioni di maggio, della decisione sulla sostituzione dell'assessore decaduto, il consigliere Dino Tiziano Cilli spiega: ''In segno di protesta contro quel documento, come gruppi di opposizione abbiamo abbandonato la seduta di venerdì scorso, e dunque non abbiamo potuto partecipare nemmeno alla votazione sul bilancio dell'ente comunitario. Prendiamo atto, a questo punto, che la maggioranza non vuole decidere in merito, non c'è volontà politica di risolvere questa situazione''. Insomma, l'opposizione sta facendo il suo dovere, questa la sostanza delle dichiarazioni del consigliere Cilli, e l'uscita plateale dall'aula del consiglio in segno di protesta ne è una chiara dimostrazione, mentre la responsabilità del perdurare di questa ''anomalia politica'' è attribuibile esclusivamente alla maggioranza.
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