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Si parla di Teatro...

FINALMENTE!

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Con molto piacere leggo che uno dei candidati sindaci ha indetto per domani (10 maggio 2017) un appuntamento pubblico (che non ha voluto definire ‘convegno’ forse per non demotivare i suoi stessi possibili elettori).

Finalmente! 

Quanti anni di silenzio sono inutilmente passati senza che a San Salvo si agitasse una discussione sull’inutile presenza della più ingombrante ‘incompiuta’ dormiente in una città ‘incompiuta’a sua volta? (leggi).

E allora benedetta l’ormai imminente tornata elettorale che porta alla luce un argomento che, nelle mie chiacchierate sansalvesi, ho dovuto constatare che è considerato tabù.

E benedetta anche la curiosità del giovane sansalvese che ha voluto ricercare una possibile soluzione a questo tabù affrontandolo nientemeno che con la sua tesi di laurea.

Mi dispiace di non essere a San Salvo in questi giorni, perché avrei partecipato a questo appuntamento con molto entusiasmo, certo che da un serio dibattito e da appropriati interventi ‘professionali’ il completamento dell’incompiuta può diventare un uno dei volani indispensabili per il risveglio di San Salvo, non soltanto sotto il profilo culturale, ma anche come strumento per opportunità di lavoro, se solo... 

So bene che è abbastanza antipatico autocitarsi, ma stavolta proprio mi tocca. In tempi non sospetti e in questa stessa rubrica avevo scritto (fra l’altro):

“Mi sono quasi convinto che a San Salvo si possa individuare, quale elemento identitario e astrattamente caratterizzante (della città e della sua popolazione), una sorta di vocazione all’incompiutezza. Una vocazione che, con l’andar del tempo, si è evoluta in fisiologica dipendenza, dalla quale sarà sempre più difficile liberarsi: un’assuefazione, in altri termini.

Proverò a sostenere questa mia teoria con alcune testimonianze dal vero, questa volta tratte dal repertorio delle ‘incompiute pubbliche’. 

    Fra queste, ça va sans dire, occupa il primo posto e fuori concorso, la ‘grande incompiuta’: il Teatro. Senza voler minimamente entrare in merito all’opportunità (o meno) di costruirlo, mi chiedo quale sia il senso, ora, della deliberata decisione di lasciarlo così com’è (‘incompiuto’), testimone incolpevole del gigantesco spreco di risorse già spese. Mi auguro che un improvviso sussulto di orgoglio possa far reinterpretare questo ormai annoso dato di fatto non più come un ‘problema’, ma come una grande ‘opportunità’ per il futuro della città. 

Ovviamente auspico che in nome di questo eventuale, tardivo sussulto non si debbano tentare improvvide improvvisazioni self-made, e ci si avvalga, invece, delle più qualificate e già altrove sperimentate professionalità specifiche.” (leggi)      

E siccome mi piace viaggiare sempre sulle ali dell’ottimismo, ora mi piacerebbe che qualche altro candidato sindaco (ma va bene anche lo stesso che ha iniziato a parlare del teatro) volesse accompagnarsi alle mie ‘divagazioni riguardanti un altro aspetto nodale per la rivitalizzazione di questa città. Me n’ero già interessato in questa stessa rubrica. (leggi

Aspetto fiducioso di leggere (spero su queste stesse pagine virtuali) un resoconto del CONVEGNO di domani... Ma sì! Abbiamo il coraggio di usare parole impegnative, ogni tanto, almeno nelle grandi occasioni. Perché l’appuntamento elettorale è una grande occasione, e non lo dico mica per i candidati, ma piuttosto per i cittadini... quando i cittadini partecipano e cercano di capire e, perché no?, dire la propria, prima che sia troppo tardi.

E poi, in attesa del mio prossimo rientro a San Salvo, spero di leggere di tante altre iniziative che, mi auguro, non debbano subire il ben noto destino delle proposte PRE-ELETTORALI, ma facciano parte di un vero, ragionato, articolato e lungimirante programma da realizzare davvero dopo la tornata elettorale: chiunque ne sia il vincitore.

Romolo Chiancone

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