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Valdo Ferrante: “Con facebook posso esprimermi liberamente”

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Uno dei camionisti più conosciuti a San Salvo e in tanti altri paesi è sicuramente Valdo Ferrante.Tutti lo conoscono per la simpatia, la semplicità, il tono di voce e la spontaneità con cui si esprime attraverso i social con le mani al volante del suo “grande mezzo” utilizzando dei post video. É solo lui e il mondo social.

Mi parli un po' lei

Io sono nato in Svizzera nel 1963. Quando avevo 7 anni la mia famiglia decise di tornare in Italia e si stabilirono qui a San Salvo, paese di origine di mia mamma e dove c'erano varie opportunità di lavoro. Quando ero ragazzo adoravo letteralmente giocare a pallone ed ero entrato a far parte della squadra che aveva creato don Piero Santoro (attuale Vescovo di Avezzano). Intorno ai sedici/ diciassette anni mi è passata questa passione. In quel periodo ho anche conosciuto la ragazza che poi è diventata mia moglie. A 18 anni sono partito per il servizio di leva nella Marina e sono stato imbarcato per 18 mesi. Fare il militare mi ha cambiato completamente! Sono tornato con una concezione di vita completamente diversa da quella di prima e con l'idea di farmi subito una famiglia. E così ho fatto.

Quando, come e perchè ha scelto di diventare un camionista?

Un po' per caso. Mi dissero che c'era un'azienda di trasporti che cercava un'autista. Mi proposi e mi assunsero. Non avevo ancora l'età per guidare i camion e quindi cominciai con gli altri mezzi. Quando sono salito sul camion ho avvertito qualcosa di grandioso: stavo su un mezzo incredibilmente grande che mi permetteva di vedere la strada da un'altra prospettiva. In un certo senso la dominava. E così mi sono subito innamorato di questo lavoro. Per venti anni ho vissuto una vita sul camion: vivevo, mangiavo e dormivo lì dentro. Tornavo dalla famiglia solo uno due giorni a settimana. Anche se era molto sacrificato, mia moglie sapeva che amavo quel lavoro profondamente. In tutti i miei viaggi c'ero solo io e il camion. Non c'erano i telefonini e anche per sentire i miei cari mi dovevo fermare e cercare un telefono pubblico. Da circa otto anni la mia vecchia ditta ha chiuso e quella attuale mi dà la possibilità di tornare tutti i giorni a casa. È un lavoro questo che richiede un sacco di sacrifici e lo puoi fare solo se ti piace veramente. Il sacrificio più grande è stato sicuramente il poco tempo che ho potuto dedicare all'essere marito e padre. La mia famiglia è la cosa più bella e più preziosa che ho.

Facebook l' ha resa in qualche modo famoso. Cosa rappresenta per lei?

Per me è una cosa buona. Basta solo farne buon uso. A me personalmente dà la libertà di esprimermi come voglio. L'importante è non offendere mai nessuno. Tutti vogliamo dire la nostra ma non sempre abbiamo il coraggio di farlo. Facebook è semplicemente un mezzo. Dal mio camion posso parlare con tutto il mondo. All'inizio scrivevo i post. Poi, con lo smarthphone posto davanti al volante, ho cominciato a girare dei video in diretta nel frattempo che guidavo e ora, quando mi viene in mente qualcosa da dire, mi fermo, giro il video, gli do un titolo, lo invio e riparto. I miei argomenti preferiti sono il calcio e la politica. Ma se il calcio può interessare solo una certa categoria di persone, la politica interessa tutti perché riguarda i problemi di tutti i giorni della gente. Comunque non sono un politicante. Dico semplicemente ciò che vivo. So che a molti politici questo non piace ma secondo me da valore al diritto di libertà di espressione. Una volta un mio video aveva avuto 500.000 visualizzazioni che poi si sono triplicate su un'altra pagina che l'aveva ripreso. Molti miei video sono diventati virali e sono usciti anche dai confini italiani. Su messenger ogni giorno mi arrivano un centinaio di messaggi da tutto il mondo. Ovunque vado quando sentono la mia voce mi riconoscono. Ma io sono sempre io, quando mi viene qualcosa da dire la dico, niente più. Quando dici la verità dici sempre la stessa cosa, non corri il rischio di smentirti.

C'è qualcosa che ti piacerebbe che cambiasse?

Innanzitutto che ci fossero maggiori possibilità per i giovani soprattutto a livello locale e che chi governa lo cominci a fare per il bene di tutti e non se stessi.

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