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Usare gli exchange di criptovalute in Italia è legale?

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Le criptovalute sono nuove monete del tutto digitali, non gestite da un ente regolatore centrale come la Banca d’Italia, ma amministrate da un programma informatico conosciuto come portafoglio di criptovalute (wallet). Attraverso il portafoglio di criptovalute, il possessore di una determinata moneta digitale è abilitato all’invio e ricezione dei fondi, mediante un collegamento diretto con un’altra persona (peer-to-peer). Il meccanismo è in un certo modo simile all’invio di una email che come sappiamo avviene coinvolgendo le caselle di posta elettronica di due individui.

Fonte: pixabay.com

Come sono nati gli exchange di criptovalute

Inizialmente i possessori di criptovalute, la più nota delle quali è il bitcoin, si scambiavano le valute digitali in forma diretta grazie all'utilizzo di portafogli. Il successo crescente di questi metodi di pagamento alternativi ha ben creato un’esigenza: come potevano le persone prive di competenze informatiche entrare in possesso delle criptovalute? Da questa necessità sono nati i primi exchange di criptomonete, dove inizialmente il bitcoin si otteneva solo se in possesso di dollari. Col passare del tempo i servizi finanziari hanno ampliato l’offerta di cambio consentendo ai cittadini europei di utilizzare l’euro. Negli ultimi due anni gli exchange di monete digitali si sono diffusi a macchia d’olio, fin quasi a disorientare gli utenti per la quantità di siti web esistenti.

Fonte: pixabay.com

Come scegliere un exchange di criptovalute sicuro

A causa dell’ampia diffusione di piattaforme spesso prive, non solo di regolamentazioni, ma anche di sistemi basici di sicurezza informatica, non sono mancati i furti di criptovalute ai danni degli investitori. Di conseguenza, per un utente web alle prime esperienze con le monete alternative, è necessario scegliere un exchange di criptovalute sicuro. L’utente deve verificare che l’exchange rispetti i requisiti di sicurezza informatica e di tutela dei dati personali alla luce delle recenti normative europee, e che il servizio finanziario offra delle garanzie, come una assicurazione in caso di furto informatico. Potrebbe essere utile anche la lettura dei commenti lasciati da altri utilizzatori delle piattaforme di scambio, o, in alternativa, leggere online le schede di presentazione delle piattaforme prima di utilizzarle.

Per fare alcuni esempi pratici, utilizzando un motore di ricerca, si potranno leggere le recensioni di Bitstamp, di Kraken, di Gemini, ecc. La scelta di un buon exchange rispettoso delle normative internazionali sull’antiriciclaggio evita che l’investitore italiano si esponga a una condizione di illegalità.

Usare gli exchange di criptovalute è legale in Italia?

La normativa legata alle criptovalute in generale è ancora lacunosa in tutto il mondo. L’Italia, anticipando sorprendentemente anche la nascita del bitcoin, nel 2007 ha approvato il decreto legislativo 231/2007 con il quale pubblica le nuove disposizioni contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo. Il decreto dà una definizione generale delle forme di monete elettroniche considerandole “la rappresentazione digitale di valore, non emessa da una banca centrale o da un’autorità pubblica, non necessariamente collegata a una valuta avente corso legale, utilizzata come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi e trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente”.

Ne consegue che la compravendita di criptovalute sugli exchange regolamentati anche stranieri, in Italia, non è illegale. Il pagamento delle tasse è un'altra storia

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