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Confindustria: tutelare sistema economico e produttivo dall'emergenza Coronavirus

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"Il rischio sanitario è sicuramente la conseguenza primaria e di maggiore preoccupazione legata alla diffusione del Coronavirus nel mondo e da circa 10 giorni direttamente nel nostro Paese. Ma c'è un altro fronte che sta risentendo in maniera significativa delle conseguenze della diffusione del virus globale. E mi riferisco al sistema produttivo nella totalità dei suoi settori. Solo con un approccio di 360° e in sistema sferico riusciremo a trovare le soluzione a questa emergenza". A parlare è il presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, nella conferenza, organizzata questa mattina proprio per fare il punto della situazione sulle conseguenze del Covid-19 sul mondo delle imprese e sulle possibili soluzioni. "Bloccare il virus e quindi tutelare la salute, è la prima azione da mettere in atto, ma immediatamente dopo occorre evitare che la crisi economica faccia il resto - aggiunge il presidente -. E' la prima volta che il mondo si trova ad affrontare una questione sanitaria di questa rilevanza. Ma ora dobbiamo concentrarci per limitare gli impatti sul sistema economico e produttivo che questa emergenza sta producendo". Per Confindustria è necessario sviluppare il ricorso allo smart working e Pagliuca afferma: "Abbiamo forti differenze dell'utilizzo di questo importantissimo strumento, oltre il 50% delle aziende del nord la utilizzano per arrivare a punte minime al sud del 10%. A livello nazionale, i vertici di Confindustria hanno avuto due incontri con il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Tra le misure già approntate: la sospensione (fino al 31 marzo 2020) dei termini per i versamenti e gli adempimenti degli obblighi contributivi e assicurativi; la previsione della CIG in deroga per tutti coloro che non possono far ricorso agli ammortizzatori a regime; l'eventuale integrazione della dotazione finanziaria del Fondo di integrazione salariale (FIS); la regolazione del rapporto tra le sospensioni di CIGS in atto e le nuove situazioni di CIGO; l'indennità per i lavoratori autonomi per tre mesi fino ad un massimo di 500 euro mensili.

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