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Da Pescara alla Lazio a suon di gol e record: Immobile è il bomber più prolifico d'Europa

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La stagione dei campionati europei appena terminata ha incoronato il suo bomber: è Ciro Immobile, attaccante della Lazio e autore di 36 reti in Serie A. Nessuno ha fatto meglio del centravanti della nazionale nel vecchio continente. Nella speciale classifica della Scarpa d’oro, il premio che ogni anno viene conferito al miglior marcatore dei campionati nazionali europei, Cristiano Ronaldo (terzo sul podio) della Juventus si è fermato a 31 marcature mentre Robert Lewandowski, l’ariete del Bayern Monaco, è finito secondo alle spalle della punta partenopea a quota 34 gol.

Il bomber di Torre Annunziata ha superato quest’anno quota 100 gol con la maglia biancoceleste. In quattro stagioni con i capitolini, Immobile ha conquistato una Coppa Italia e due Supercoppe, arrivando nell’ultimo campionato a contendere lo scudetto alla Juventus. Quello del titolo di campione d’Italia resta il grande obiettivo dell'attaccante 30enne, un traguardo a cui la società che detiene il cartellino del giocatore, la Lazio, ambisce per la prossima stagione, così come confermano tutti gli operatori di scommesse Serie A.

La storia di Immobile è la riprova che non sempre la giovane età è sinonimo di freschezza atletica e vivacità in campo. Quattro dei primi cinque classificati nella Scarpa d’oro 2020, infatti, sono ultratrentenni (solo Timo Werner, quarto, ha 24 anni). Anche Jamie Vardy, 33enne attaccante del Leicester in Inghilterra, ha concluso la stagione guadagnandosi il titolo di capocannoniere della Premier League con 23 gol. Vardy, ad esempio, fino a qualche anno fa militava tra i dilettanti inglesi e solo in età più adulta (calcisticamente parlando) è definitivamente esploso, arrivando persino a conquistare il titolo di campione d’Inghilterra nel 2016, sempre con la casacca del Leicester (allenato da Claudio Ranieri).

Ultratrentenne (33) è anche il capocannoniere della Liga di questa stagione, Lionel Messi (25 gol per la Pulce in Spagna), anche se, in questo caso, difficilmente si può parlare di maturità sportiva acquisita in ritardo. L’argentino, infatti, ha vinto la prima delle sue sei Scarpe d'oro quando aveva 22 anni. Lewandowski, da par suo, ha compiuto 31 anni lo scorso agosto. È stato sempre un attaccante prolifico in Bundesliga (dove, più volte, ha toccato quota 30 gol) ma il record di 34 reti (in 31 partite) quest’anno rappresenta il suo miglior score in carriera.

Ciro Immobile, dall’alto dei suoi 30 anni, oggi si sta godendo la stagione più prolifica di una carriera che ha avuto alti ma anche tantissimi bassi. La sua avventura nel calcio è cominciata a 17 anni quando Ciro Ferrara, ex bandiera della Nazionale e della Juventus, lo volle nelle giovanili della Vecchia Signora dopo averlo seguito per un intero campionato tra gli Allievi del Sorrento. La storia racconta che Immobile, qualche tempo prima, fosse stato scartato ad un provino della Salernitana. In effetti, neanche la Juventus ripose tantissima fiducia sull’attaccante campano, nonostante i suoi exploit in Primavera in due edizioni del Torneo di Viareggio.

Arrivò, così, per lui il momento di trasferirsi in prestito in Serie B al Siena e al Grosseto, dove tuttavia non riuscì ad emergere. La svolta arriverà nell’estate del 2011 per il centravanti. L’occasione sarà data dalla chiamata del Pescara di Zdenek Zeman, sempre in Serie B. In riva all’Adriatico, Immobile metterà a segno la bellezza di 28 gol, diventando capocannoniere del campionato cadetto e contribuendo da protagonista alla promozione dei delfini nella massima categoria.

Nel frattempo, la Juventus lo cede al Genoa (che era diventata comproprietaria del cartellino) e per Immobile sarà un’altra stagione in chiaroscuro. Arriva poi la volta del Torino, dove segnerà 22 gol in Serie A (e conquisterà anche la maglia della Nazionale), e un anno dopo della Bundesliga e dell’ambizioso Borussia Dortmund che lo chiama in Germania per sostituire Lewandowski, appena trasferitosi al Bayern. Neanche in Germania, però, l’attaccante napoletano riesce pienamente ad esprimersi e così, dopo un passaggio (anonimo) a Siviglia nella Liga, per Immobile suonano le campane della Lazio dove, finalmente, diventa un vero goleador e punto di riferimento della nazionale maggiore.

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