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Oddo e Grosso, abruzzesi sul tetto del mondo

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La grande impresa della nazionale italiana di calcio ai mondiali di Germania 2006 porta la firma di una serie di campioni affermati, a partire da Fabio Cannavaro, vincitore poi del Pallone d'Oro, ma la lista prosegue. Come in ogni spedizione di successo, infatti, i gregari hanno avuto un ruolo importante e in quel gruppo vincente sono stati due i membri nati in Abruzzo che avrebbero poi portato la tanto agognata coppa proprio nella loro regione di nascita. Parliamo di Fabio Grosso e Massimo Oddo, rispettivamente terzino sinistro e terzino destro, i quali diedero due contributi diversi in campo ma furono comunque pezzi essenziali per l'amalgama del gruppo stesso. Grosso, nato a Roma ma cresciuto con la famiglia a Chieti, è stato senza dubbio il grande eroe inaspettato di quel mondiale, mentre Oddo, nativo di Pescara, ha fatto da riserva a Zambrotta come terzino destro giocando alcuni minuti e dando comunque moltissimo sostegno psicologico ai compagni dalla panchina, oltre a farsi notare quando tagliò i capelli a Mauro Camoranesi dopo la vittoria in finale contro la Francia come raccontata https://www.ilpallonegonfiato.com/news/381746056710/mondiale-2006-oddo-e-il-taglio-di-capelli-a-camoranesi-quot-colpa-di-gattuso-quot.

Il grande orgoglio dell'Abruzzo in quella spedizione fu Grosso, capace anni prima di trasformarsi da trequartista in terzino sinistro, convincendo così Marcello Lippi a puntare su di lui, seppur a mondiale in corso. Dagli ottavi di finale, l'allora esterno del Palermo sarebbe stato protagonista assoluto della competizione. Il contributo di Grosso fu quello di un giocatore ormai decisivo anche a livello planetario: il terzino sinistro iniziò a spiccare il volo procurandosi il rigore con il quale l'Italia battè l'Australia in un agonico ottavo di finale, rompendo così una barriera psicologica importante. In seguito Grosso realizzò il goal del vantaggio ai supplementari nella semifinale contro la Germania in quel di Dortmund, spezzando la strenua resistenza tedesca. Tutto sembrava ormai indirizzato verso un finale storico, cosa che in effetti accadde quando lo stesso numero 3 azzurro calciò l'ultimo rigore nella serie in finale contro la Francia. Quella fu l'ultima grande vittoria di sempre di un' Italia che, dopo vari anni di risultati poco incoraggianti, è in questo momento una delle outsider dell'attuale edizione della Nations League secondo le quote delle scommesse online riportate di seguito https://www.planetwin365.it/. Riguardo la scelta di Grosso come ultimo rigore, Marcello Lippi era stato molto chiaro: aveva designato l'abruzzese in quanto era l'uomo dell'ultimo minuto come riporta il seguente link: https://www.goal.com/it/notizie/lippi-grosso-il-rigore-che-consegno-italia-il-mondiale/yjbvrzx6kuwb160crc1f4va1r

Grosso e Oddo, i due alfieri abruzzesi della nazionale, giocarono insieme solamente 22 minuti, quando l'allora capitano della Lazio subentrò a Camoranesi al 68' per dare un po' di fiato sull'out destro all'italo-argentino allora in forza alla Juventus. Sempre pronto a dare una mano in qualsiasi contesto e primo tifoso dalla panchina, Oddo sarebbe stato uno dei giocatori più coinvolti a livello emotivo e di creazione del gruppo, spiccando per essere sempre uno dei più allegri e gioviali, contagiando così tutti gli altri con il suo sorriso. La sua grande gioia dopo il rigore del suo conterraneo Grosso fece il giro del mondo sotto forma di interviste a caldo nelle quali il pescarese diede spettacolo. Del resto, una coppa del mondo non si vince solamente in campo ma anche e soprattutto fuori. 

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