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Casse vuote, corredo sparito e volti stupiti: questa la parrocchia di oggi di Lentella.

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Sgomento, incredulità, rabbia. Questi i sentimenti stampati sui volti di chi stamane ha partecipato alla messa delle 11. Alla fine della funzione religiosa, poco prima della benedizione finale don Mauro Lalli (il parroco temporaneamente di stanza a Lentella, senza sacerdote dopo il trasferimento di don Domenico Campitelli presso la parrocchia di San Nicola di San Salvo) ha voluto far partecipe la comunità del degrado in cui si trova la parrocchia lentellese. Che le cose avessero preso, nel corso degli anni della passata gestione, una strana e preoccupante piega era sentore comune; un sentore che i più nascondevano sotto il tappeto, ostinati nel non credere a voci di corridoio. Oggi, è arrivata la conferma, l'ennesima, dello stato di abbandono in cui versa la chiesa di Lentella, come istituzione e come struttura fisica. Andiamo con ordine. Le chiavi di casa. Il primo punto toccato da don Mauro riguarda la casa canonica che doveva esser libera gia un anno e mezzo fa, cioè quando il precedente parroco si è trasferito a San Salvo. Fino ad oggi, invece, le chiavi per accedervi erano irreperibili, o meglio, hanno effettuato un percorso alquanto tortuoso. Come ricordato dal sacerdote, il diritto ecclesiastico prevede precise norme da seguire in casi del genere: la casa canonica dev'esser lasciata libera da subito, le chiavi affidate a un addetto nominato dalla Curia che, successivamente, le metterà a disposizione del nuovo parroco, una volta nominato. A Lentella invece, da quanto ripetuto oggi in chiesa (e da ciò che si sapeva da tempo, in via ufficiosa), le chiavi sono rimaste per lungo tempo in possesso dell'ex sacerdote don Domenico Campitelli, che a sua volta, pare (da voci non confermate), abbia avuto qualche difficoltà ad accedere alla casa canonica di San Salvo (di cui usufruiva il predecessore don Piero Santoro, recentemente nominato vescovo di Avezzano). Qualche mese fa, dopo che la parrocchia di Lentella è stata affidata temporaneamente a don Mauro, la prima svolta: le chiavi sono state affidate ad una persona vicina agli ambienti religiosi lentellesi, che a sua volta le ha girate ad un membro del Comitato Feste locale in barba a qualsiasi norma ecclesiastica. Solo dopo le rimostranze di don Mauro, le chiavi sono arrivate nelle giuste mani ed è stato possibile entrare nella casa canonica. Il corredo e i libretti. Una volta insediato, il nuovo parroco non ha potuto far a meno di notare la mancanza di qualsiasi elemento di corredo liturgico necessario alla celebrazione della funzione religiosa. La situazione di totale disarmo (della casa canonica e della chiesa di S. Maria Assunta) ha costretto don Mauro a chiedere il necessario alle suore di un istituto di Vasto (città d'origine del sacerdote) per poter celebrare la messa odierna. Purtroppo, l'assenza del corredo liturgico non rappresenta il risvolto più eclatante dell'intera vicenda. A destare ulteriore sconcerto nei parrocchiani è stato il rendiconto economico comunicato questa mattina: i libretti di risparmio che dovevano ''essere sulla scrivania'' effettivamente erano lì, ma totalmente svuotati fino all'ultimo euro. Le voci che circolavano da più di un anno, sulla presunta scomparsa dei soldi della parrocchia oggi hanno, finalmente, trovato una sorta di ufficialità grazie alle parole del parroco che si è venuto a trovare in questa nuova (per lui) realtà. Gli unici soldi trovati da don Mauro sono quelli lasciati da don Peppino (il parroco di Fresagrandinaria, che per quasi un anno ha prestato servizio in entrambi i paesi) necessari per il pagamento delle ultime bollette. Oltre al danno, la beffa; stando alle parole di questa mattina, nella casa canonica è presente una fotocopiatrice acquistata nel 2004 con annessa ricevuta: del costo di 700 € fino ad oggi (quindi nel corso di 4 anni) sono state pagate solo 200 €, quindi c'è anche un piccolo (relativamente parlando) debito di 500 € da saldare. Don Mauro, ha continuato fornendo dovute precisazioni riguardo quei fondi di cui si sente spesso parlare che dovrebbero esser usati per la ristrutturazione della cappella dei Santissimi Cosma e Damiano colpita dal terremoto del 2002 e che, spesso, vengono confusi con i soldi della parrocchia. Si tratta, per la verità, di trentamila euro stanziate dal Genio Civile appunto per il recupero della struttura fortemente danneggiata dal sisma e chiusa da sei anni (nonostante questo si è riusciti a promuovere un gemellaggio con i comuni siciliani di Carini e Sferracavallo nel nome degli stessi santi, al costo di svariate migliaia di euro): dall'epoca dei fatti, l'unico passo mosso in questa direzione è stato quello dell'imbracatura dell'edificio. E alla manutenzione delle strutture religiose lentellesi don Mauro ha voluto richiamare la comunità, evidenziando come, oltre alla cappella, anche la chiesa principale, quella di S. Maria Assunta, stia letteralmente cadendo a pezzi (ultimo inconveniente in ordine tempo: la rottura della porta laterale). Con molta fiducia il parroco ha terminato il capitolo riguardante il fondo economico della parrocchia incoraggiando i fedeli a guardare avanti e ricostruire poco alla volta quello che resta; per questo motivo presto verranno resi pubblici i progetti di ristrutturazione e i rendiconti delle spese sostenute nel tempo dalla piccola parrocchia locale. Richiami dall'alto e Comitato Feste. Tra l'enorme quantità di ''dati'' forniti questa mattina, è difficile scegliere quelli che destano maggiore preoccupazione e rabbia, ma un po' di timore dovrebbero suscitarlo anche i richiami piovuti puntualmente dall'alto su don Mauro ''rimproverato'' di voler seminare zizzania e creare problemi (un po', in tono maggiore in questo caso, quello che è successo quando delle vicende inerenti la parrocchia lentellese se ne occupò tempo fa, a più riprese, un giornalino locale, Sine Logo, accusato di raccontare falsità e creare sterili polemiche). Da uomo che crede ad un certo criterio nell'operare in qualsiasi ambito, però, il parroco si è detto amante delle sfide e pronto ad impegnarsi nella ricostruzione di una parrocchia oggi in totale degrado. Infine, parole d'elogio, sono state spese per il Comitato Feste, in grado di portare avanti con successo ogni anno le feste dei santi, ma con qualche dovuta precisazione. Infatti, don Mauro Lalli, ha portato a conoscenza dei lentellesi (forse per la prima volta) quelle che sono le norme che regolano l'esistenza e le attività di ogni Comitato Feste: - prima di tutto il presidente è il sacerdote della parrocchia e nessun altro, quindi finora a Lentella, almeno su questo punto, c'è stato qualche equivoco. - Durata e membri: il Comitato Feste resta in vita solo per l'intera durata delle feste e al sopraggiungere della nuova festività è sempre il parroco a nominarne i nuovi membri che dovrebbero rinnovarsi ogni anno. Ciò, naturalmente, non toglie ai precedenti membri di poter partecipare alla realizzazione delle iniziative. - Rendiconti: alla fine di ogni festività devono essere resi pubblici, mediante affissione, i rendiconti delle spese sostenute e delle entrate. Concludendo don Mauro ha annunciato che le istanze emerse durante questa occasione rappresentano solo ''qualcosa'' di tutto ciò che la comunità lentellese deve sapere e che saprà presto. A quanto pare la vicenda non si chiude qui e forse, finalmente, i cittadini lentellesi potranno conoscere la realtà delle condizioni in cui versa la loro parrocchia.
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