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Messaggio dei vescovi per la 31^ Giornata della Vita

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Monsignor Domenico Angelo Scotti (in foto), vescovo della diocesi abruzzese e molisana di Trivento, insieme ai vescovi titolari delle diocesi di Campobasso, Isernia-Venafro e Termoli-Larino, ha firmato un documento in occasione della 31^ giornata per la Vita che si celebra proprio oggi, primo febbraio. Pubblichiamo integralmente il contenuto del messaggio dei Vescovi. ''Carissimi fratelli e sorelle di questa nostra amata terra, vi scriviamo con il cuore riconoscente per il cammino che stiamo compiendo, insieme con voi tutti, nelle quattro diocesi a noi affidate, che guidiamo con spirito di comunione, grati del vostro ascolto e ancor più della vostra fattiva corresponsabilità. Tutti nella Chiesa siamo chiamati ad impegnarci, in una decisa ed unitaria mobilitazione, guidati dalla fede, per metterci a servizio degli altri, come dono, contribuendo così alla edificazione del Corpo di Cristo, la Chiesa, nella carità (Cfr Efesini 4,16). Ci colpisce un aggettivo che viene usato con fierezza in questa realtà: ''Il Molise è una regione vivibile!''. Lo crediamo e ne siamo convinti. Ed è da qui, da questa nota preziosissima che troviamo la spinta e la consapevolezza per riconoscere in tutto e tutti quel Dio nel quale ''viviamo, ci muoviamo e siamo'' (Atti 17,28). Perciò benediciamo il Signore perché ha riversato in essa tante bellezze di natura, in montagne, colline e mare. Non manca nulla. Piccola ma adatta a noi. La gente vi abita con cordialità e la storia antica la rende fiera. Udire e dire che il Molise è una terra vivibile è certamente un orgoglio, che ci riempie di gioia, ma ancor più ci muove a garantire la continuità di tale dignità, tanto nel custodirla quanto nell'amarla sempre più. A tutti i livelli. Come Vescovi, riuniti in un percorso solidale, sentiamo che questa vivibilità diviene un appello a fare della Vita la chiave di lettura della nostra storia. Quasi un imput, punto cardine da cui ripartire ogni volta, per non ricadere in logiche di morte. Nella difesa della Vita, sentiamo infatti che ''se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?''. E la nostra risposta sta nella certezza che ''Niente potrà mai separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore''!. Leviamo quindi la voce perché la nostra vita sia radicata nella Speranza e l'esistenza nostra sia vissuta in pienezza, per tutti, in tutte le età ed in tutti gli ambienti. In particolare, sono tre i settori che ci interpellano: • la vita nascente • la cura dell'acqua come fonte di vita • la difesa dell'ambiente naturale, come casa di vita per tutti. 1. - La vita nascente. La vita nascente è un immenso dono di Dio. Fa germogliare la speranza, perché in essa si ripete l'atto creatore di Dio, che soffiò l'alito vitale nelle narici dell'uomo, perché il suo amore trovasse dimora nel cuore di ogni sua creatura. Ogni bimbo che nasce è sempre un segno del suo amore, per dirci che il Signore ha ancora fiducia in noi e che non si è stancato degli uomini. E' un dono ed un mistero. Perchè dono e mistero compongono la vita, mostrano il suo volto, intrecciandosi armoniosamente: la vita è nelle nostre mani come dono, ma ci supera e va oltre, come mistero, perché viene da Dio e a Dio ritorna. L'uomo non è padrone assoluto della sua vita. Ma la vita comincia a battere, ad esistere, a sgorgare fin dal segreto affidato ad un grembo, che fa germogliare il seme perché divenga Persona, in pienezza di gioia. Purtroppo però dobbiamo registrare con tristezza che molti dei nostri paesi si stanno spopolando. Pochi i bimbi che nascono. Triste è un paese di montagna senza figli: scuole che chiudono, asili che si accorpano, posti di lavoro che cedono. La carenza di nascite evidenzia che anche nelle nostre contrade cresce la paura del futuro e le nostre famiglie fanno fatica a progettare il domani. Lo spopolamento è ovunque in Italia un problema. Ma lo è maggiormente da noi, regione già carente di figli. In questo contesto, è bello dire grazie a tutti coloro che, con amore, favoriscono la vita, la difendono, la accompagnano con mano materna e paterna. Benedette le famiglie numerose. E benedette le istituzioni quando fanno leggi adatte, mettendo in atto strumenti economici e sociali efficaci: difesa del posto di lavoro, costruzione di strade veloci di collegamento, cura dei centri storici, gioia di consumare prodotti locali tipici, attenzione alle scuole dentro un piano unitario intelligentemente coordinato per evitare sia le fughe dei ragazzi che gli interessi particolaristici dei singoli comuni. E le giovani coppie siano favorite per restare nei nostri paesi senza affollare le città, già sature. Ma si impone anche un appello forte e chiaro, contro la negazione della vita che viene praticata, purtroppo anche nel Molise. L'aborto è ovunque una scelta terribile, un gesto disperato ed un segno di tremenda paura, schiacciati dal potere del male. Un atto di impoverimento e di morte. Impedisce a Dio di dar volto e nome ai suoi figli. Ma lo è ancor più in questo nostro contesto privo di figli. E' tanto più tragico, quanto più preoccupanti sono le cifre della natalità. Si tenga presente, infatti, che nel 2007, dai dati ufficiali, rileviamo che gli aborti in regione sono stati ben 672, quasi due al giorno, su un tasso di natalità di soli 2.507 nati, di fronte a 3.425 morti nello stesso anno. Non solo il numero è alto. Ma è anche in crescita rispetto al 2006, che vedeva 620 aborti. Cioè l'8,4 % in più; tra i pochi aumenti in Italia! Diciamo perciò grazie agli obiettori di coscienza, presenti tra i medici, anestesisti, personale ausiliario. Ma grazie soprattutto alle tante mamme che con coraggio, anche in condizioni difficili, in sintonia con le loro famiglie, portano avanti con coraggio questo germoglio di vita. Tutto è più bello dove c'è coraggio, si guarda al futuro con speranza, si progettano percorsi di gioia condivisa. A noi tocca portare la Vita proprio là dove la morte (e soprattutto la morte dell'innocente) continua ad apparire come giustificata. Ma non solo la vita nel grembo ci sta a cuore. Ma la vita in tutto il suo spazio. Ad esempio, ci preoccupa l'accresciuto uso di droghe e di alcool tra i giovani. Un segno inquietante è il frequente ritiro di patenti per i giovani, ragazzi e ragazze, che guidano in stato di ebbrezza. Quasi sempre attorno a locali notturni, che non ci spieghiamo perché, vista questa tragica realtà, debbano stare aperti necessariamente fino al mattino. Forse l'interesse vale più della vita? 2. - La cura dell'acqua come fonte di vita. Ma ci sta a cuore anche l'acqua, che è la fonte della vita. L'acqua in Molise non manca e rende questa terra ancor più benedetta dal Signore. Ed è per questo che con generosità viene donata alle regioni vicine, sia quella sorgiva che quella dei nostri bei laghi artificiali. E siamo certi che è un gesto benedetto dal Signore, perché l'acqua è un bene di tutti. Proprio per questo, come vescovi, leviamo la nostra voce perché mentre si discute sull'utilizzo di questa risorsa, la gestione sia sempre ad impostazione pubblica, perché è un bene di tutti. E di tutti deve restare. Non ci sia una gestione privatistica, ma un affido ai comuni e agli enti locali, in modo diretto. Perché l'acqua non è ''un bene di rilevanza economica'' (su cui si può speculare!), ma ''un bene comune ed essenziale!'', che va garantita a tutti, specie ai poveri. Certo, un bene così prezioso va custodito con grazia e mai sprecato. Troppe sono le perdite nei nostri acquedotti. Siano fatti adeguati e rapidi investimenti. Ma cresca anche nelle nostre case la cultura della sobrietà, perché ciascuno senta che non si deve mai sprecare questo prezioso dono del Signore, fonte di vita. 3. - La difesa dell'ambiente naturale, come casa di vita per tutti. Il Molise è bello e variegato, nei colori, storia, arte, cultura. Tutto questo, come dicevamo, lo rende vivibile. Perciò, in questa giornata della vita, ci pare bello chiudere questo nostro appello rivolgendosi a tutti i figli di questa terra: amatela come la vostra casa, custoditene intatta la bellezza, sia un giardino di vita per tutti, crescete in quel rispetto che ogni mamma sa insegnare, insieme alla maestra e alla catechista. Casa, scuola e chiesa: alleate nella difesa e nella valorizzazione delle nostre risorse, perché ci sia lavoro e pane per tutti. Proprio per questo, siamo preoccupati, con tutti voi, per le frane ricorrenti che spezzano l'armonia della nostra regione. E siamo vicini e solidali con le famiglie, che, anche recentemente, hanno avuto case e beni distrutti dal dissesto idrogeologico delle nostre colline. ''Quanto è grande il tuo nome, o Signore su tutta la terra...'': così canta la Bibbia. Così sia la nostra vita: un canto alla vita, un dono per tutti, perché mai sia soppressa, specie nel grembo materno, ma trovi nel cuore di tutti la gioia di fiorire e crescere in sapienza e grazia. Con affetto, nella benedizione del Signore su tutti''. I vescovi del Molise, + GianCarlo, + GianFranco, + Domenico, + Salvatore
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