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Come cambierà la geopolitica dopo il vertice G7 e il summit della Nato

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Come cambierà la geopolitica dopo il vertice del G7 e summit della NATO                                      Un appello estremo

G7: Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito.

NATO: Stati Uniti, Belgio, Bulgaria, Canada, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Turchia, Ungheria.

La geopolitica detta la linea politica di base che orienta e condiziona la politica estera, le relazioni tra gli Stati, le scelte strategiche, le scelte militari.

Gli obiettivo principale del vertice del G7 e del summit della NATO sono stati quelli di:

- illustrare le finalità tattiche dell'amministrazione Biden per i prossimi anni,

-ricompattare l’intesa con gli alleati europei, incrinati durante la presidenza Trump,

-indicare le iniziative contro gli antagonisti mondiali della potenza a stelle e strisce.

In ultima analisi si tratta delle direttrici geopolitiche indicate dagli USA ai paesi NATO.

Dal G7 è emerso la dichiarazione congiunta con le critiche alla Cina e la richiesta unanime di una nuova inchiesta di indagine sull'origine del virus di Wuhan.

Il summit della NATO ha visto posizioni differenziati anche se il comunicato finale unanime ha segnalato tanto la Russia quanto la Cina come principali antagonisti dell'alleanza atlantica, definendo la Russia e principalmente la Cina pericolosi soggetti che vogliono rovesciare la supremazia statunitense e la tranquillità di tutti i paesi della NATO.

In particolare, la proposta statunitense al summit è stata quella di operare due diversi tipi di contenimento: uno più blando nei confronti dalla Russia, uno più muscolare nei confronti della Cina.

Per realizzare questi contenimenti, secondo la visione USA, è necessario dividere in due tronconi la parte NATO dell’Europa. Il primo troncone, costituito dai paesi dell'Europa centrorientale, con l’incarico di contenere la Russia. Il secondo troncone, costituito dai paesi dell'Europa occidentale, con l’incarico di contribuire al contenimento marittimo della Cina nell’Indo-Pacifico (chi controlla i mari controlla il mondo).

La proposta ha incontrato l'appoggio immediato di Londra e di Roma, mentre la Germania, nelle parole di Angela Merkel, ha dichiarato una visione diversa della pericolosità della Cina e Macron ha sottolineato che la Cina non si trova nell'Atlantico e che pertanto formalmente essa è estranea all'area di competenza della NATO.

Gli Stati Uniti, per ammorbidire le posizioni di Francia e Germania, hanno fatto loro alcune concessioni (es.  Washington ha accettato il completamento del raddoppio del gasdotto Nord Stream, ovvero il raddoppio del collegamento energetico tra Russia e Germania, finora fortemente osteggiato dagli americani).

Pur avendo puntato i piedi, probabilmente i francesi e i tedeschi dovranno partecipare con le loro marine militari, insieme a Italia e Regno Unito al contenimento della Cina per volontà americana.

Per capire bene la posizione dell’Italia basta riflettere sull’incipit della conferenza di Draghi dopo il G7.

Draghi, nella breve premessa, ha parlato dei paesi retti da autocrazie, riferendosi principalmente alla Cina, dicendo esattamente: “questi paesi inquinano l'informazione mondiale, interferiscono nei processi elettorali dei paesi democratici, usano la disinformazione con tecnica quasi aggressiva, rapiscono, uccidono, fermano aerei in volo, non rispettano i diritti umani, usano il lavoro forzato”.

Mai nessun Presidente del Consiglio italiano si era espresso in modo così netto e pesante verso stati con cui abbiamo relazioni politiche e commerciali, mai nessun Presidente del Consiglio italiano si era mostrato così filoamericano.

L’incipit di Draghi sembra essere proprio quello di alzare la tensione volutamente e principalmente nei confronti della Cina, come a voler indicare il “nemico” da osteggiare primariamente, anche se lo stesso Draghi ha anche detto che bisogna comunque avere rapporti con tali paesi.

Draghi, probabilmente, vuole preparare l’opinione pubblica italiana al dietrofront totale che lui vuole imprimere alla politica estera dell’Italia, riallineandola totalmente agli USA ed alla NATO, azzerando l’apertura fatta dal precedente governo al progetto di nuova globalizzazione ideata dalla Cina e denominato “Nuova via della seta”.

Infatti, Draghi ha già annunciato la revisione del memorandum costituito da 29 accordi bilaterali firmato dal Governo Conte per l’Italia e dal Governo Xi Jinping per la Cina.

 La revisione di tale memorandum è il preludio alla chiusura delle intese politico-economiche condizionanti con la Cina, come la scelta del 5G cinese che Draghi sostituirà con il 5G americano.

La geopolitica segna la differenza principale tra il Governo Conte e il Governo Draghi.

La geopolitica è stato anche il motivo principale della caduta del Governo Conte e della scelta di Draghi, il più americano degli italiani. Renzi, cosciente o meno, fu solo strumento e non la causa dell’avvicendamento Conte/Draghi.

La scelta di Draghi, forte di una maggioranza di quasi tutti i gruppi politici, di riallineare totalmente la politica italiana a quella americana e a quella della NATO in termini di strategia politica, economica e militare, rappresenta un bene, oppure un male per l’Italia?  Io non so dire!

 Data l’importanza dell’argomento sarebbe necessario un forte dibattito tra politici veri, esperti indipendenti, intellettuali indipendenti, giornalisti indipendenti, che, purtroppo, non esistono più, o meglio: a quelli che ci sono ancora non viene data mai la parola.

Gli informatori di professione che ci sono, sono tutti impegnati a contare le vaccinazioni eseguite minuto per minuto e a controllare le proiezioni elettorali del pomeriggio rispetto a quelli del mattino. Principalmente però, sono tutti impegnati a tessere la tela della verità assoluta dei poteri forti sui giornaloni e sulle TV, verità certificata dai sedicenti “professionisti dell’informazione “ che dall’alto delle posizioni di dominio messe a loro disposizione dai padroni del neocapitalismo finanziario vincente, scodellano verità assolute e chi si oppone viene subito “scomunicato” con l’accusa di essere spacciatore di notizie false e ciò basta per essere bandito per sempre dai giornaloni, dalle televisioni, e dai media elettronici (…e la libertà d’espressione sancita dalla Costituzione??).  

Chi si oppone a “lor signori” è condannato al silenzio e alla scomparsa pubblica e con lui/lei scompare anche la verità dell’altra campana da essi sostenuta.

Scomparendo la/e verità dell’altra/e campana/e, resta una sola verità, quella che è riuscita, con la sua possente forza economico-mediatica, ad “uccidere” tutte le altre.

In questo modo si azzera, di fatto, anche la pluralità delle mappe cognitive che si formano nella mente delle persone con l’ascolto di approcci diversi sullo stesso problema.

La pluralità delle mappe cognitive possedute è utile per confrontare e risolvere le problematicità della vita sociale e individuale. Diversamente è facile pervenire all’accettazione del pensiero unico dominante per carenza di capacità di pensiero alternativo. Ciò sta portando e porterà sempre di più, inevitabilmente, alla fine della democrazia così come intesa dalla Costituzione italiana.

Una volta si poteva ricorrere ai giornali e alle riviste di partito per far arrivare la verità dell’altra campana da mettere a confronto. Sicuramente la platea dei giornali di partito era inferiore rispetto a quella dei grandi giornali padronali e delle televisioni, ma c’era la possibilità reale di far sentire le posizioni diverse.

Appena il crollo del muro (Novembre 1989) decretò la vittoria totale del capitalismo mondiale, ogni forma di ostacolo e di verità difforme da quella vincente venne combattuta e annichilita con ogni mezzo.

Oggi non esistono più giornali e riviste di parte, ma solo quelli dei vincitori. Oggi non esistono più i partiti indipendenti: chi più, chi meno sono tutti al servizio dello stesso vincitore.

Appello estremo: Avanti vera sinistra! Se ci sei ancora, anche ridotta a brandelli, batti un colpo! Trova il modo di informare il popolo sulle scelte strategiche dell’Italia che certamente avranno ricadute importanti sugli italiani di oggi e su quelli di domani!

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