Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Trecentomila euro per devastare il Colle San Vito. E' scontro sull'eolico a Castelguidone

Condividi su:
CASTELGUIDONE - Trecentotrentamila euro, è questo il prezzo per il quale l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Cicchillitti, è disposta a permettere uno scempio ambientale e paesaggistico proprio a due passi dal centro abitato. Una centrale eolica, composta di undici torri da ottanta metri di altezza, nascerà sul colle San Vito e il vicino Monte, su un sito di rilevanza naturalistica, archeologica e religiosa, a poche centinaia di metri, in linea d'aria, da Castelguidone. Nei giorni scorsi l'incontro con la cittadinanza, convocato proprio dall'amministrazione targata Cicchillitti. Inizialmente si era pensato ad un'assemblea finalizzata a saggiare il parere della popolazione del comune montano in merito alla possibile installazione di una centrale eolica. In realtà si è trattato esclusivamente di una comunicazione: la wind-farm si farà. Perché il sindaco Cicchillitti e i suoi fedelissimi hanno già deciso, a prescindere, che non si possono rifiutare trecentotrentamila euro. Che poi il sito individuato sia a poche centinaia di metri dalle abitazioni del paese, che si tratti di un'area archeologica, boschiva, sulla quale sorge, tra l'altro, una piccola chiesa, quella di San Vito appunto, e che la Caritas diocesana stia già realizzando un villaggio con manufatti in legno, si tratta solo di dettagli di poco conto. In effetti, come qualcuno ha fatto notare nell'aula durante l'incontro, le pale eoliche faranno guadagnare alle casse comunali i famosi trecentotrentamila euro, mentre la chiesa non rende nulla. Un ragionamento che non fa una piega, magari se formulato da un contabile, ma che imbarazza se partorito dalla mente di un amministratore. Il paradosso, poi, è che questo denaro dovrebbe servire, secondo le intezioni di Cicchillitti e la sua maggioranza, a realizzare in paese, tra le altre cose, un albergo diffuso. Certo, si devasta l'unica risorsa presente, quella naturalistica e paesaggistica, per poi realizzare una struttura ricettiva turistica. Si può sempre ipotizzare che frotte di turisti si recheranno a Castelguidone per ammirare quei rumorosi giganti di acciaio che infesteranno il colle San Vito. Minaccia battaglia, in tutte le sedi e in qualsiasi forma, anche con eclatanti iniziative di protesta, l'opposizione in Consiglio comunale, guidata da Gabriele Di Paolo (IdV). "Va bene l'energia alternativa, ma senza arrivare a questi eccessi. - tuona l'esponente di minoranza, che è anche consigliere capogruppo dell'IdV alla Comunità montana Alto Vastese - Castelguidone dovrebbe ospitare una piccola wind-farm, composta di poche pale, in modo che sia integrata al meglio con l'ambiente, non questo mostro che si propone e che andrà a deturpare irrimediabilmente il colle San Vito. Tutto il territorio montano del Vastese è ormai preda dei costruttori delle centrali eoliche. La colpa, a mio avviso, è da individuare in capo alla Comunità montana che non ha pianificato uno sfruttamento razionale del territorio. Una diversificazione delle zone sarebbe stata invece necessaria: le centrali eoliche in un posto, gli insediamenti artigianali in un altro, le strutture ricettive e turistiche altrove. Tra l'altro c'è qualcosa che non torna, perch‚ mentre Castelguidone dovrebbe incassare più di trecentomila euro per undici torri eoliche, altri comuni, come Schiavi di Abruzzo o Castiglione, ricevono somme nettamente inferiori". L'alibi, creato ad arte, degli amministratori è che le casse comunali sono vuote e che "se non le mettiamo noi (le pale eoliche, ndr) le mettono gli altri sindaci", magari al confine con il proprio territorio. I costruttori ringraziano e fanno affari d'oro.
Condividi su:

Seguici su Facebook