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Reintegrato dal Giudice del Lavoro di Vasto il sorvegliante licenziato dalla Denso Manufacturing Italia Spa nel luglio 2008.

a cura della redazione
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Dopo un'aspra battaglia giudiziaria il Giudice del Lavoro di Vasto - Dr.ssa Caterina Salusti - accogliendo la tesi e la linea di difesa prospettate dal lavoratore ha ordinato "alla società Denso Manufacturing Italia S.p.A. di reintegrare immediatamente D'Adamo Michaele nel posto di lavoro da questi alle sue dipendenze già occupato ". La vicenda ha tratto le mosse dai fatti accaduti nel luglio 2008 quando il lavoratore è stato dapprima accusato dall'Azienda di essersi appropriato illecitamente di alcuni beni aziendali (un numero imprecisato di pedane in legno usate, quale materiale di risulta abbandonato nell'apposita area, di cui la società convenuta aveva già deciso di disfarsi) mentre svolgeva le sue funzioni di sorvegliante e di poi, dalla stessa, licenziato. In realtà, come ha statuito il Giudice del Lavoro di Vasto,"nel caso di specie, tenuto conto dell'incertezza nella ricostruzione dei fatti contestati al lavoratore e quindi nella verificazione della sussistenza dell'elemento soggettivo nella perpetrazione della violazione, tenuto conto delle mansioni svolte dal D'Adamo e della professionalità dallo stesso dimostrata, tenuto conto delle violazioni contestate e del valore dei beni che si presume il lavoratore avrebbe voluto sottrarre, avuto riguardo al fatto che non sono state in alcun modo valutate le giustificazioni fornite dal ricorrente, non può essere dichiarato che sussista proporzionalità tra la sanzione rispetto alla condotta addebitata al lavoratore". Il Tribunale di Vasto in Composizione Collegiale, infine, composto dal Dr. Di Croce, dalla Dr.ssa D'Arcangelo e dalla Relatrice Dr.ssa Capuozzo, in data odierna ha confermato integralmente il provvedimento adottato dalla Dr. Saluti. L'Avv. Carmine DI RISIO, che ha difeso il lavoratore, ha espresso la sua piena soddisfazione per la decisione assunta dal Giudice precisando "è uno di quei tanti casi in cui effettivamente la Giustizia ha trionfato. Sono contento perchè siamo riusciti a dimostrare le ragioni del lavoratore che ha dovuto patire un'accusa ingiusta e diffamante senza aver commesso alcunchè. La tesi da Noi sostenuta fin dall'inizio è risultata alla fine vera". Tesi condivisa pienamente dalla FIM-CISL che, tramite Angelo Angelucci, ha espresso la propria soddisfazione per l’operato dei Giudici e dell’Avv. Carmine Di Risio dichiarando ” il sindacato era, è, e sarà sempre al fianco dei lavoratori nella tutela dei diritti e nel pieno sostegno dei doveri come si conviene ad una filosofia sindacale, che fa dell’altruismo e della solidarietà ragione necessaria, anche nel complesso mondo del lavoro oltre che nella società attuale”.
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