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L'opinione di Di Francesco (UDC)

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Ogni volta che si pensa alla politica ed ai suoi tentacoli, il comune mortale, crede che si sia toccato il “fondo”, invece con assoluta tranquillità e normalità paurosa, ci accorgiamo che il “fondo” è ancora molto più “pro-fondo” di quanto possiamo immaginare. La cosa raccapricciante è che il “popolo”, assiste inerme e incurante a quanto accade e a quanto subisce. Sarà “stordito”, “ubriaco”, “drogato”, “sazio”, remissivo e sfiduciato? Qualunque sia, è cosa grave e preoccupante, il problema è che chi ha le responsabilità di gestione della vita pubblica ad ogni livello deve molto riflettere ed invertire i propri comportamenti. Il Popolo, viene “educato” ed “indirizzato” dai governanti, la società/il sistema viene determinata dai governanti, allora stiamo attenti (ad esempio) a non essere dei PODESTA’ di Mussoliana memoria e mi riferisco ai ns. primi cittadini, certo la legge (n° 81 del 93), conferisce loro ampi poteri, però da questo ad annullare le regole democratiche più elementari (volontà popolare), credo sia preoccupante. Allora credo che qualcosa anche nella legge stessa vada rivisto, ritengo sicuramente utile e significativa l’elezione diretta del Sindaco, ma con maggiori controlli da parte del Consiglio e con più “elementi” di garanzia della volontà popolare. Non si può assistere che le menti degli Assessori siano completamente appiattite, annullate alle volontà del primo cittadino, Assessori vivere con la classica “spada” sul collo, ridotti ad esecutori di ordini, intimoriti ed impacciati, credo invece, che la formula (certamente più faticosa) sia sempre quella della ragionevolezza, del dialogo, del confronto, sempre però tenendo come obiettivo quello del bene comune, quindi che cosa ci vuole: una forte redenzione e conversione da parte di tutti. Sarà banale, però mi chiedo e dico che il momento della verità arriverà per tutti ed in quel momento non ci sarà nessun “potere”, nessuna “ricchezza”, nessuna “amicizia” che ci potrà salvare, ma solo quello che attraverso il proprio operare, il proprio comunicare, il proprio essere si sarà in grado di presentare e di portare, tutto il resto diventa vano ed inutile, non dobbiamo ambire alla storia terrena ma a quella eterna, crediamoci e saremo più felici e meno tristi. Non è filosofia o retorica la mia, ma ci credo e mi sforzo di viverlo, spero di essere aiutato, perché è molto dura e faticoso. Una preghiera a tutti gli impegnati nella vita pubblica, più rispetto del popolo e meno personalismi, se aiutiamo il popolo aiutiamo anche noi stessi. Facciamo uno sforzo e staremo molto meglio, ma non aspettiamo che siano gli altri ad iniziare, partiamo in prima persona. Perdonatemi, non voglio sembrare o passare come il “puritano”, assolutamente, sono quello che sta messo “peggio”, però vorrei dare il mio sereno, umile contributo per una società migliore e soprattutto meno conflittuale, abbiamo le possibilità sotto ogni aspetto di concretizzarlo, infatti spesso ci sentiamo ripetere “si stava molto meglio quando c’erano meno soldi e più miseria”, questo dal punto di vista dei rapporti umani e della serenità interiore, quindi adoperiamoci e saremo sicuramente ricompensati. Spero non abbia turbato la suscettibilità di nessuno. Peppino Di Francesco (UDC - Collegio Vastese)
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