Il consigliere provinciale del Partito Democratico, Camillo D'Amico, si domanda quali siano le ragioni della convocazione posticipata del Consiglio Provinciale a settembre e dichiara: “Lo spirito che vogliamo darci, quel duro esercizio di fare minoranza in consiglio provinciale, è quello di rifuggire dallo stile di opposizione preconcetta verso la maggioranza. E’ una cultura che non ci appartiene. Ho fatto, critiche affermazioni in conferenza stampa, circa la cocciuta testardaggine della maggioranza nel non voler convocare un consiglio provinciale prima delle ferie, ove si discutessero argomenti di primaria importanza per i cittadini ed il territorio quali: i tagli alle attività produttive ed al sociale prodotte dalla regione, blocco ingiustificato agli investimenti per le infrastrutture, interrogazioni ed ordini del giorno già notificati e protocollati. Il capogruppo del PDL, Paolo Sisti, anziché rispondermi nel merito a giustificazione del rifiuto a voler convenire sulla nostra sollecitazione, mi replica che prima loro, debbono avere le idee chiare sulla situazione contabile e finanziaria dell’ente. E’ una giustificazione risibile perché, stando alle reiterate affermazioni fatte sui media dal Presidente DI Giuseppantonio, la situazione sarebbe già chiara da tempo tanto che, qualche buontempone che alimenta strisciate di “terrorismo psicologico” tra le stanze della provincia, parla di “… dissesto finanziario”. Se ciò fosse - vero perché aspettare Settembre inoltrato per discutere nella deputata sede del Consiglio Provinciale, carte e documenti alla mano, la reale situazione finanziaria che a noi risulta decisamente diversa da quella che si va rappresentando sulla stampa, nelle televisioni e nelle piazze?? A chi giova?? A questi quesiti aspettiamo risposte certe e documentate perché, solo su quelle, vogliamo confrontarci per essere chiari con il popolo elettore.”.