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Consiglio regionale: la IV Commissione approva la nuova legge sul commercio

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L’Aquila, 18 febbraio 2010 - La Commissione “Industria e Commercio – Turismo” del Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato le modifiche alla legge sul commercio, con il voto favorevole del PDL, l’astensione di PD e IDV e il solo voto contrario di Rifondazione. «Si tratta di un provvedimento richiesto a gran voce dalle associazioni di categoria e dagli enti locali – spiega il Presidente della Commissione Nicola Argirò (PDL) – in quanto interviene su aspetti fondamentali del settore, dando risposte concrete alle tante esigenze rappresentate dagli operatori del commercio». «In particolare – spiega Argirò – è stato abolito l’obbligo di chiusura festivo per la grande distribuzione nei comuni di Silvi Marina e Cepagatti, dove esistono mercati e fiere domenicali che impedivano la contemporanea apertura degli esercizi, ripristinando così condizioni paritarie rispetto agli altri territori e salvaguardando i livelli occupazionali». «Sempre per la grande distribuzione – continua l’esponente del PDL – è previsto il blocco delle concessioni per i successivi 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, fatte salve le autorizzazioni già in itinere e quelle da rilasciarsi nelle aree svantaggiate». Argirò prosegue aggiungendo che «è stata prevista la possibilità, per i Sindaci, di derogare alle giornate di chiusura obbligatorie in occasione di eventi o manifestazioni di particolare interesse». Nel corso della seduta è stato anche audito l’Assessore regionale Alfredo Castiglione, il quale ha illustrato la proposta di legge sui Confidi e con il quale si è convenuto sulla necessità di portare ad una rapida approvazione di tale provvedimento dopo il dovuto confronto con le categorie. Il Presidente Argirò, infine, sottolinea, con soddisfazione, «il proficuo clima di collaborazione e di discussione tra le forze politiche che ha determinato una sostanziale condivisione sull’impostazione generale della norma, testimoniata dalla non contrarietà al disegno di legge espressa dai maggiori partiti del centro-sinistra».
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