Udite udite, forse non si era verificato mai da nessuna parte al mondo, ma a San Salvo nella seduta del Consiglio Comunale del 21 giugno, il sindaco Marchese e quello che resta della sua maggioranza di centro – sinistra, a 9 giorni dal limite massimo per approvare il bilancio di previsione 2011, hanno chiesto di rinviare l’approvazione per “ rifletterci ancora per qualche giorno “.
Allorquando l’opposizione di centro – destra si è detta contraria alla proposta, in quanto riteneva irresponsabile non approvare un bilancio che doveva esserlo 6 mesi fa, il sindaco Marchese e gli altri componenti hanno abbandonata l’aula, pur avendo i numeri per poterlo fare.
Cosa dire di più di quello che abbiamo sostenuto ormai da diversi anni?
La irresponsabilità , mista alla paura di perdere la carica, unita alle squallide lotte intestine al centro – sinistra e condita dalla incapacità di capire che le esigenze della collettività sono prioritarie, rispetto alle spartizioni che, oramai da alcuni anni Marchese e compagni giocano alle spalle dei cittadini, hanno portato a questa assurda e incredibile ulteriore pagina nera nella già disastrata Amministrazione Comunale di San Salvo.
Non si riesce a capire il motivo per il quale Marchese si ostina a non prendere atto che la sua giunta è finita già da diverso tempo, in conseguenza della sua scarsa capacità di gestire gli eventi, e delle vendette che si consumano all’interno del suo partito sansalvese.
Senza volere mettere indubbio le sue qualità morali, è però da biasimare il suo scarso rispetto del senso civico e degli interessi di San Salvo verso i quali Marchese dice sempre di tendere, ma, evidentemente terrorizzato dalla paura di perdere la “ cadrega “, non riesce a compiere il gesto più logico e lineare che dovrebbe compiere una persona che non vuole cedere ai ricatti: dimettersi.
Vediamo se c’è mai un limite al peggio.
Continuiamo ad osservare dove può arrivare la irresponsabilità di un amministratore che ormai è disorientato, prigioniero e indebolito dai suoi stessi errori e dai suoi stessi “ amici “, mentre la città è non governata ormai da tempo immemore e paga le conseguenze nefaste di questo atteggiamento.