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Presto il trasferimento dell'IPSIA nella nuova sede

Una nuova opportunità per le famiglie sansalvesi

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Voci di corridoio, nel senso letterale del termine, ci dicono che durante le prossime vacanze pasquali avverrà il trasloco dell'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di San Salvo dalla vecchia ed atavica sede di Corso Garibaldi alla nuova e fiammante sede di Via Verdi. Il tutto, ovviamente, avrà presto come sfondo una solenne cerimonia di inaugurazione come si conviene alle grandi opere e alle grandi conquiste storiche. La notizia infatti era attesa da più di qualche decennio e aldilà della scontata strumentalizzazione in piena campagna elettorale non può che riempirci di gioia, soprattutto per professori, alunni e personale vario. Quando una scuola si gloria di una nuova sede è una grande vittoria per tutti, sia perché migliora la qualità della vita degli operatori scolastici a tutti i livelli, studenti in primis, sia perché migliora la qualità della vita di tutta la comunità che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo si pregia di un contributo alla cultura e al sapere niente affatto secondari. Abbiamo atteso tanto questa struttura, sia essa la benvenuta! La nuova sede fa il paio con la straordinaria offerta formativa dell'IPSIA che contempla i corsi nei settori Elettrico, Elettronico, della Moda e Abbigliamento e, dall'anno prossimo, il corso di Operatore Socio Sanitario che risponderà alle nuove esigenze della società contemporanea come la deospedalizzazione, l'invecchiamento della società, l'assistenza largamente intesa. Come sansalvese sono profondamente orgoglioso di queste scelte, concrete, anche per una eventuale collocazione professionale, sono contento dell'ampiezza delle possibilità formative e, non da meno, sono contento perchè finalmente abbiamo una sede degna di ogni nota. Tutto questo ragionamento stride con la vergognosa penalizzazione da parte della Regione Abruzzo che ha tagliato i fondi ai corsi di formazione professionale rivolti agli studenti della scuola dell'obbligo, la vicina Vasto ne sa qualcosa. Le lamentele di genitori ed alunni sono state forti e decise ma non pare abbiano sortito grandi risultati. Allora mi sorge un'idea che coinvolge direttamente l'IPSIA e la sua organizzazione in quanto l'Istituto, al momento, è l'unico nel territorio del vastese che garantisce una formazione professionale adeguata e competitiva, una scuola pubblica che, come abbiamo visto, garantisce con la propria offerta formativa standard di elevata competenza e realizzazione umana. A questo punto i genitori e gli alunni vastesi rimasti "a piedi" per mancanza di benzina da parte regionale, potrebbero tentare la strada dell'IPSIA di San Salvo in ragione di una logica territoriale che deve essere percepita come forza propulsiva per la crescita di tutti, senza campanilismi sciocchi e superati ma piuttosto con la logica di mettersi in gioco per una nuova scommessa. Questi appelli deve innanzi tutto lanciarli la scuola, ed io ne ho grande rispetto, ma non può lasciare indifferente chi vive e osserva la cosa pubblica e magari si propone di guidarla. Entrare nell'idea della territorialità, della specificità complementare alla territorialità, come può essere una scuola al momento unica su tutto il vastese, vuol dire anticipare alcune mosse sul futuro. Attiviamoci, investiamo sui ragazzi dentro e oltre la città, tagliamo le ultime remore ed organizziamoci per dare risposte e soluzioni ad istanze e angosce spesso gestite nell'assoluta latitanza delle istituzioni. Su questi temi tagliamo le appartenenze politiche, cosa molto meno appariscente ma molto più seria di tagliare qualche nastro con codazzo di telecamere al seguito. Viva l'IPSIA!
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