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Magnacca e Febbo a confronto col mondo agricolo

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Ieri sera la sala riunioni della Cooperativa Ortofrutticola ha ospitato un incontro partecipato ed esaustivo tra il candidato sindaco del centrodestra Tiziana Magnacca, l’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo e gli imprenditori ed operatori del mondo agricolo. Dopo il lungo preambolo del presidente Scaccia, che ha ricordato i passi avanti fatti dalla cooperativa dagli anni 70 ad oggi, momento nel quale è stata finanche chiamata a diventare il polo principale della filiera agroalimentare territoriale, passi che hanno subito una forte accelerazione grazie all’appoggio dell’assessore Febbo, molta attenzione è stata prestata all’intervento della Magnacca. Senza esitazioni, il giovane avvocato ha ricordato la sua estrazione agricolo-montanara ed i tempi in cui anche la madre lavorava in quella cooperativa. Quindi ha messo alcuni paletti sul suo programma di governo che considera l’agricoltura come uno dei punti nodali dello sviluppo economico della città: “Bisogna comprendere che l’agricoltura sansalvese ha una lunga tradizione ed è in grado di dare prodotti tipici e di alta qualità. E questi sono due principi sui quali bisogna lavorare. Innanzitutto la tipicizzazione, ovvero il riconoscimento sui mercati di una filiera produttiva ben riconoscibile per alcuni prodotti specifici come le nostre pesche. Quindi la qualità dei prodotti: oggi non è più pensabile un’agricoltura che si basi solo sulla quantità perché vi sono Paesi nel vicino Mediterraneo, come la Tunisia, in grado di produrre grandi quantità a prezzi stracciati.” “E non dimentichiamo che dobbiamo fare scelte adeguate anche nella gestione dell’ambiente perché bisogna garantirne una salute tale da consentire tutto ciò di cui stiamo parlando”. Infine, bisognerà cercare un ripensamento della fiscalità comunale sui fondi agricoli. “Noi resteremo sempre accanto a questa struttura – ha chiosato la Magnacca – ed a tutto il mondo agricolo”. A seguire l’intervento di Mauro Febbo che ha ribadito la volontà condivisa di riportare i giovani nel mondo agricolo “che però va reinterpretato – ha detto l’assessore – ovvero ogni attività deve essere vista come una vera e propria impresa in cui i fondi terrieri abbiano un’estensione tra i 15 ed i 25 ettari e ci si allontani da quell’idea di monocultura che finora ha caratterizzato le attività agricole in Abruzzo. È giunto il momento di diversificare e di investire anche nell’orticolo”. Quindi una serie di attacchi al mondo politico: “Innanzitutto sono contro l’attuale Piano di Sviluppo Rurale (PSR) e contro questa Politica Agricola Comune (PAC) che non abbiamo redatto noi e che penalizza il nostro lavoro. Per fortuna, i prossimi documenti programmatici li scriverò io”. Ed ancora: “Oggi i fondi sono solo quelli dell’Unione Europea. Sono finiti i tempi in cui un PSR veniva finanziato con ben 43 milioni di Euro. Oggi io ne ho solo 8 e mezzo circa e grazie ad una politica di tagli e di controlli stiamo facendo più di prima e meglio di prima. I nostri predecessori in Regione ci hanno lasciato debiti per 4 milioni di Euro, ma noi negli ultimi 3 anni siamo riusciti a dimezzarli portandoli a 2. Non solo, sono 3 anni che chiudiamo in forte attivo il bilancio con l’Unione Europea che ci sta dando nuovi contributi a titolo di premialità”. Altro attacco al governo Monti: “L’IMU sull’agricoltura è una porcata che va a penalizzare una struttura portante dell’economia del Paese e se proprio deve essere abbiamo chiesto con forza che sia soltanto per il 2012”. Poi il ricordo di alcuni interventi cruciali portati a compimento dal suo assessorato: “ la Legge sull’agricoltura a Km 0; la Legge sul marchio Abruzzo; la rivisitazione del COTIR divenuto fondamentale nella filiera produttiva e non più un Ente passivo; la diga di Chiauci che quando tutti gli invasi saranno riempiti dovrebbe permettere di cancellare il balzello per il sistema idrico dovuto al Consorzio”. L’ultimo pensiero alla candidatura della Magnacca: “È un’amica che ho conosciuto da tempo ed apprezzato alla quale abbiamo affidato un difficile compito come fare il sindaco, che richiede una responsabilità enorme. Le abbiamo chiesto di dare a San Salvo una svolta. Ciò che abbiamo visto qui negli ultimi anni comincia ad accusare la stanchezza ed è giusto un rinnovamento”.

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