Pur esprimendo tutta la preoccupazione per la drammacità degli eventi che si stanno sviluppando a ridosso della grande crisi occupazionale, presso i nostri siti industriali, vale la pena di ricordare, oggi più che mai, che uno dei massimi dirigenti del partito democratico locale (A.Mariotti), essendo un amministratore di lungo corso, non può oggi sollevare questo problema e porlo all’attenzione dell’opinione pubblica, solo ora, che si è manifestato in tutta la sua gravità, in quanto un buon amministratore di lungo corso dovrebbe tenere conto che questa situazione non è soltanto causata da una congiuntura economica internazionale sfavorevole, ma anche e soprattutto da quelle carenze, di pianificazione del territorio che dovrebbero mirare a contenere siffatte situazioni, con una programmazione utile e alternativa in termini di volano economico, e rilancio occupazionale con progetti e proposte.
Se andiamo ad osservare lo storico dell’andamento occupazionale, da circa 15 anni, presso l’attuale Pilkington, balza subito alla nostra attenzione la lenta ed inesorabile riduzione dei posti di lavoro senza che questi fossero reintegrati da nuove risorse umane.
Sappiamo tutti che il centrosinistra governa in questa città da oltre 20 anni e che A. Mariotti “è stato” sottosegretario allo sviluppo economico. Sarei davvero curioso di sapere, quali sono stati gli atti da lui compiuti in tal senso, per contenere la emorrargia della perdita di posti di lavoro (lenta ma inesorabile), il cui epilogo è sotto i nostri occhi.
Ricordiamoci tutti, è inutile levare il grido della preoccupazione ben sapendo che le aziende internazionali, “soprattutto se finanziarie”, si muovono guardando i numeri in una visione globale rispetto alla quale la politica locale spesso diventa impotente. Se a tutto questo aggiungiamo che i bilanci dei comuni sono strozzati dai tagli lineari portati a compimento dal governo Monti, appoggiato da una maggioranza anche costituita dal partito democratico, è facile dedurre, che ridurre la pressione impositiva nei confronti di queste aziende, significa spalmare le mancate entrate degli enti (in questo caso del Comune di San Salvo), a tutti i cittadini di San Salvo, in maniera indiscriminata, forse qualcuno del Pd queste cose non le sa, perchè vivere di vitalizi "è facile”...
La domanda vera è: siamo certi che la riduzione della leva impositiva presso le aziende possa tradursi con certezza matematica, in uno sconto “nella perdita di posti di lavoro” o peggio, nella delocalizzazione di una industria così importante per il nostro territorio?
Cari cittadini di San Salvo, questo ulteriore appello, vuole essere solo uno spunto di riflessione e non una mera polemica. Ma diffidate dai coloro i quali, oggi si ergono a paladini della giustizia sociale ed economica, ben sapendo, che ieri, prtagonisti assoluti della nostra politica locale di San Salvo, sono stati incapaci, di tradurre le potenzialità del nostro territorio in ricchezza sociale ed economica per tutti.
Con dedizione per la mia città, Ottavio Tramonte, Movimento Cinque Stelle SanSalvo
P.s. Non abbandoniamo mai la memoria degli eventi, perchè la memoria ci salva.