L'Italia riparte dal lavoro con le sue speranze, i suoi investimenti, le sue attese per politiche industriali del lavoro e sociali che riconoscono la centralità del lavoro, dopo anni di politiche liberiste, che hanno puntato a fare del lavoro una merce. Vi è un'ondata di pensiero dominante in questi giorni che vuole ridurre i diritti dei lavoratori, reintrodurre le gabbie salariali, attaccare il ruolo solidaristico del contratto nazionale, demolire il ruolo del Sindacato che contratta. Il Sindacato deve fare il suo mestiere con forza. Dobbiamo contrastare energicamente, insieme ai lavoratori ed alle forze democratiche, questo disegno che ha l'unico obiettivo di impoverire e sfruttare di più i lavoratori italiani, che, invece, dovrebbero avere i salari aumentati e pagare meno tasse. Serve una battaglia seria ed articolata contro gli infortuni e le morti sul lavoro, vera piaga del nostro Paese , con gravi responsabilità degli imprenditori che non rispettano le norme sulla sicurezza ( per questo sarebbe scandaloso che in questa situazione si provvedesse a modificare il Testo Unico approvato da poche settimane, come chiede la Confindustria, e a ridurre le pene ai datori di lavoro per la violazione delle leggi). Le difficoltà produttive dell'industria del vastese sembrano superate come alla Golden Lady di Gissi, alla Denso di San Salvo, anche se si sono persi centinaia di posti di lavoro. Per quanto riguarda la Denso, verificheremo nel prossimo incontro che si terrà al Ministero dello Sviluppo Economico il 9 maggio prossimo, l'andamento del Piano Industriale. Ricordo alla Direzione Aziendale che in questi giorni fa proclami di uscita dalla crisi e cerca di ''giapponesizzare'' il rapporto con i lavoratori, che se la situazione migliora è grazie ai grossi sacrifici compiuti in questi anni dai lavoratori ed al ruolo responsabile del movimento sindacale. Ora, dal contratto aziendale che discuteremo nelle prossime settimane serve dare ai lavoratori aumenti salariali importanti. Alla Denso, come in tante altre aziende del territorio, è necessario fare una battaglia comune per affermare le pari opportunità al lavoro e dare più spazio all'occupazione femminile che deve diventare un diritto acquisito. In generale servono politiche complessive di sostegno allo sviluppo, infrastrutture all'altezza e nuove attività per lo sviluppo occupazionale con la partecipazione attiva delle Istituzioni e della Confindustria locale. Nella storia del 1° maggio anche oggi, in un mondo globalizzato, vi sono le ragioni fondamentali del movimento sindacale dei lavoratori che sono quelle di battersi sempre per un lavoro sicuro e dignitoso per tutti. Con questo spirito festeggiamo il 1° maggio 2008. Vasto, 29 aprile 2008 FIOM CGIL Mario Codagnone