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Di Giuseppantonio: senza soldi non si canta messa

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«Il Pd fa finta di non rendersi conto della gravità della situazione e continua ad alimentare colpevolmente false attese»: il presidente Di Giuseppantonio torna sulle dichiarazioni di Coletti in merito al bilancio dell'ente «Non consento che su situazioni di estrema serietà, come quella del bilancio della Provincia, si possa giocare a fare demagogia, distorcendo la realtà ed alimentando false speranze. Sono stupito e contrariato dal continuo botta e risposta su questo tema che sta disorientando i cittadini, celando la reale situazione delle cose, che il Pd conosce benissimo: del resto, se avessi una situazione finanziaria in ottimo stato non starei a perdere tempo con dichiarazioni e ping pong con la minoranza, ma sarei già al lavoro per utilizzare tutte le risorse a disposizione. I numeri non si possono interpretare»: così il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, torna sulle dichiarazioni del suo predecessore, Tommaso Coletti, e del gruppo consiliare del Pd in merito alla presunta disponibilità economica dell'ente denunciata ieri in conferenza stampa. «Al presidente Coletti – prosegue Di Giuseppantonio – ribadisco che dalla lettura delle carte emerge chiaro il fatto che ci sarebbero tutte le condizioni per dichiarare il dissesto, cioè il fallimento della Provincia. Se non ho ancora convocato una conferenza stampa per chiarire la nostra posizione è perché attendo due passaggi istituzionali fondamentali: l'incontro con i revisori dei conti, che avrò lunedì insieme ai miei assessori ed ai dirigenti, e il Consiglio provinciale, già fissato per l'8 settembre, ma ancora da convocare, in cui illustreremo ufficialmente lo stato dei conti. Siamo impegnati nel valutare l'intera situazione e nel trovare le soluzioni più opportune per evitare il dissesto, anche se la strada è davvero in salita: la mia amministrazione, sia chiaro, non vuole assolutamente giungere al dissesto. In questo quadro di incertezza, Coletti non può sparare numeri senza senso, addirittura ventilando l'ipotesi di una impossibile riassunzione della maggior parte degli interinali: è un'operazione demagogica e priva di ogni fondamento, tanto più che il gruppo consiliare del Pd conosce la relazione del dirigente degli Affari Finanziari e sa qual è realmente lo stato dei conti della Provincia. A questo gioco al massacro, fatto di annunci assolutamente non veri, io rispondo con la serietà dei fatti e dei numeri. Invece di lavorare insieme per la soluzione dei problemi che interessano tutti i cittadini della provincia di Chieti, il Pd preferisce affidarsi alle bugie e alla distorsione della realtà, parlando di soldi che non ci sono e di riassunzioni impossibili. Voglio ricordare all'amico Tommaso che senza soldi non si canta messa» Chieti, 28 agosto 2009
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