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Oggi si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, gli italiani a metà classifica

Ma quale potrebbe essere la chiave per essere felici?

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Oggi, 20 marzo, come ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della felicità, istituita nel 2012 dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). La risoluzione A/RES/66/281 dell'Assemblea dell'ONU, stabilisce che:

"L'Assemblea generale [...] consapevole che la ricerca della felicità è un scopo fondamentale dell'umanità, [...] riconoscendo inoltre di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l'eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica". 

Ma quale potrebbe essere la chiave della felicità?

Secondo uno studio dell'Università di Otago, in Nuova Zelanda, pubblicato recentemente sulla rivista The Journal of Positive Psychology per essere felici basterebbero poche attività semplici, creative e rilassanti come dipingere, scrivere poesie o canzoni, provare una nuova ricetta, lavorare a maglia o all'uncinetto.
E ci sarebbe anche un'età per la felicità, secondo altri ricercatori californiani, che avrebbero individuato il suo picco dopo i 40 anni, nonostante gli acciacchi e il declino cognitivo.
Secondo il Word happiness report 2016 il paese "più felice" sarebbe la Danimarca, mentre l'Italia si trova solo al 50esimo posto, subito dopo Stati come Uzbekistan, Malesia e Nicaragua ed e' tra i dieci Paesi con la maggiore diminuzione della felicità tra il 2005 e il 2015.
Un calo legato soprattutto a tensioni ecomoniche, politiche e sociali.

Secondo l'ultimo sondaggio Doxa, l'Italia si colloca a metà classifica del Net Happiness Index (NHI) : il 47% simile a quello di Germania e Svezia (48%). L'indice raggiunge il suo massimo nella fascia d'età più giovane e il minimo nell'età di mezzo 45-54 anni, maggiore fra gli studenti, minore fra i disoccupati. Niente di nuovissimo per la verità se non che a livello globale le persone sono comunque irriducibilmente ottimiste.

Il risultato del sondaggio WIN, il più grande network internazionale di società di ricerca indipendenti, di cui Doxa è partner per l’Italia e socio fondatore, sulle prospettive, le speranze e le opinioni dei cittadini di 40 paesi di tutto il mondo lo attesa. I risultati relativi alla felicità nel mondo, espressi attraverso il Net Happiness Index (NHI) ottenuto dalla differenza tra chi si dichiara «felice» e chi si dichiara «infelice» sono pari al 52%, risultato di 61% di «felici» e 9% di «infelici». Il 30% del campione si dichiara né felice né infelice.

 Mangiare in compagnia è il segreto della felicità. A sostenerlo è una ricerca della prestigiosa Università di Oxford. I ricercatori hanno esaminato il legame tra il mangiare in compagnia e la felicità di un individuo, scoprendo che più spesso le persone mangiano con gli altri, più è probabile che si sentano felici e soddisfatti delle loro vite. Secondo un’indagine del brand tedesco WMF, brand tedesco specializzato in prodotti da cucina, il Bel Paese primeggia in Europa per i pasti in compagnia, in media ben 14 al mese. Seguiti dagli spagnoli che siedono in compagnia 13 volte e gli olandesi con 10. A chiudere la top 5 europea ci sono i francesi e i tedeschi che scelgono pasti conviviali rispettivamente per 8 e 7 volte al mese. La pizza è protagonista delle cene in compagnia lungo lo stivale. Lo chef Valerio Braschi, il più giovane vincitore di Masterchef Italia, ha ideato il piatto della felicità un’originalissima “Piadizza” con gli ingredienti che più stimolano la serotonina, l’ormone del buon umore: guacamole, salmone marinato alla barbabietola, chips di cavolo nero, gamberi viola mi-cuit, granella di pistacchi e olio di gamberi. 

“Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene se non ha mangiato bene” scriveva Virginia Woolf. Chissà se si riferiva anche alla colazione che secondo la tendenza internazionale del Breakslow, diventa un momento rituale da condividere con gli affetti. Secondo lo studio condotto da Isola Bio Lab, l’osservatorio che analizza i trend legati al mondo della colazione, dalle star di Hollywood, come Blake Lively e Richard Branson, ad esperti internazionali e libri “ad hoc”: sono tanti gli esempi che testimoniano che il fare una sana e corretta colazione sia una delle tante strade che portano ad essere felici. Esserlo, infatti, è una scelta che non dipende da nessun fattore esterno, ma esclusivamente da se stessi. La colazione può predisporre l’individuo ad affrontare un giorno positivamente, all’insegna della felicità.

Anche fare shopping può appagare. Per Privalia, secondo cui il 76% degli e-shoppers si è dichiarato più felice anche grazie allo shopping online. 
Ad accendere il buonumore è innanzitutto la possibilità di risparmiare tempo e denaro (83%), seguita dalla curiosità di scoprire nuove marche e prodotti inediti (24%). L’acquisto che più rende felici vede d’accordo sia lui che lei ed è rappresentato dall’abbigliamento (51%). A seguire per l’uomo ci sono i prodotti hi-tech e le scarpe, mentre per la donna arredi e decorazioni per la casa. 
Non manca anche l'altruismo: il 45% si dichiara più soddisfatto ad acquistare per gli altri piuttosto che per sé, un sentimento accompagnato, nel 38% dei casi, dall’impazienza di consegnare il dono e condividere il momento di gioia. Le risposte dei soci confermano anche il punto di vista dell’Accademia della Felicità. La Dott.ssa Francesca Zampone, Presidentessa e Master Coach, spiega come il donare sia una delle chiavi per una vita più felice. “Condividere e donare attiva le aree del cervello connesse con il piacere e proprio per questo motivo ci rende felici. Dare agli altri, nel senso proprio di fare un regalo, è infatti una buona cosa non solo per i beneficiari ma anche per coloro che compiono questo gesto. Il dono stimola la connessione sociale, la fiducia e rende felici. Molti studi, inoltre, hanno dimostrato che migliora anche il nostro stato di salute.”

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