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Domenico Cipollone alla Dakar 2017

Redazione
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Saranno 11 gli italiani al via della Dakar 2017. Uno di loro è Domenico Cipollone, cresciuto a San Salvo, diventato poi cittadino del mondo, in un susseguirsi di esperienze che lo porteranno a gareggiare in una delle gare più dure al mondo.

La famiglia Cipollone da tutti conosciuta a San Salvo per la pasticceria Desirèe, oggi torna a far parlare di sè attraverso Domenico.

La rivista Motosprint così lo descrive "È uno dei tanti rookie che sognano la Dakar. Nella vita di tutti i giorni indossa giacca e cravatta come Vice President di Capgemini, quando stacca si dedica ai Rally Raid. E non solo. A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Domenico ama gli sport estremi come paracadutismo, immersioni subacquee e sport motoristici. Ha scoperto l’enduro ed enduro estremo sette anni fa iniziando ad allenarsi nel 2011, grazie ad Alessandro Botturi e Jordi Arcarons. Prima si è cimentato sulle 4 ruote ma poi è tornato alla moto, la sua vera passione. Dal 2015 prepara il debutto e il Merzouga Rally è stato l’ultimo test con la KTM 450 Rally. Per arrivare in forma, ha coinvolto tre professionisti che sono anche buoni amici: un allenatore, un osteopata e un nutrizionista. “Quello che conta di più è la concentrazione. Per un pilota amatoriale è molto importante essere consapevole dei suoi limiti. Il mio obiettivo è finire la gara. Sono un po' preoccupato però mi piacciono le sfide e voglio portare a casa questa meravigliosa avventura attraverso diversi Paesi e culture."

La Dakar, diventata famosa per il suo tracciato originario che da Parigi portava i piloti nei deserti del Dakar, da alcuni anni ha motificato il suo percorso, mantenendo il nome "Dakar". Il circuito è stato spostato in America latina tra Argentina, il Paraguay e la Bolivia, mantenendo la durezza della sfida. Saranno 9.000 km divisi in 12 tappe con 4.000 km di speciali, una “marathon” e le temutissime 6 frazioni che si correranno a un’altitudine di 4.000 metri. Oltre alle condizioni meteo proibitive, si passa dal caldo equatoriale al ghiaccio delle montagne, dall’insidioso “fesh fesh” al fango e pietre.

In bocca al lupo a Domenico, i sansalvesi faranno indubbiamente il tifo per lui!

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