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Festa di San Maurizio a Schiavi di Abruzzo

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Si è celebrata ieri, nel piccolo centro montano del Vastese, la festa del patrono San Maurizio Martire. Una ricorrenza che attira in paese i numerosi originari di Schiavi di Abruzzo che vivono altrove per motivi di lavoro, soprattutto a Roma. Molto sentita infatti è la devozione nei confronti del santo patrono, il cavaliere del terzo secolo, nato probabilmente in Egitto, che servì l'imperatore romano alla guida della legione tebea. Convertitosi al cristianesimo, San Maurizio venne martirizzato perché rifiutò di obbedire all'ordine imperiale proveniente da Roma di offrire incenso alle divinità pagane. L'intera legione tebea, convertitasi al cristianesimo, venne passata per le armi, insieme al suo condottiero Maurizio. Nel corso della solenne celebrazione eucaristica officiata nella chiesa parrocchiale intitolata proprio a San Maurizio, il cancelliere della curia di Trivento e parroco locale, Don Erminio Gallo, ha tenuto un'omelia invitando la comunità a prendere esempio dal cavaliere martire per la fede. ''Sull'esempio di San Maurizio - ha detto il cancelliere - dobbiamo vivere la nostra fede in modo autentico, senza ipocrisia. Il nostro essere cristiani non può ridursi ad una partecipazione esteriore ai riti e alle funzioni, ma deve essere un culto vero e sincero, perché Dio legge nei cuori dell'uomo''. ''Non è possibile separare la vita, le opere, dalla religione. - ha continuato il cancelliere don Gallo - San Maurizio è l'esempio di una fede non solo professata a parole, ma vissuta, fino al martirio. E' lui, Maurizio, il modello della nostra vita terrena''.
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