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''Ignorati i sindacati''. L'intervento della SPI-CGIL sui ritardi del varo del piano di zona

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GISSI - Si è tenuta nei giorni scorsi, a Gissi, la conferenza dei sindaci dell'ambito sociale n. 25, e tra i lavori all'ordine del giorno figurava la presentazione della prima fase del piano di zona 2007-2009. Progressivamente, in questi giorni, i vari comuni aderenti all'ambito territoriale dovranno approvare, in consiglio, l'accordo di programma del piano di zona. Su questo argomento interviene, in maniera decisamente polemica, il segretario provinciale del sindacato dei pensionati legato alla Cgil, Germano Di Laudo, originario tra l'altro di Guardiabruna, nel cuore dell'Alto Vastese. Allo scorso 19 maggio era fissata la scadenza per l'approvazione, e l'inoltro successivo ai competenti uffici regionali, della documentazione relativa al piano di zona, spiega il sindacalista, ''mentre si è arrivati alla scadenza dei termini senza produrre alcun documento''. Il combattivo Germano Di Laudo critica aspramente ''la superficialità e la mancanza di sensibilità dimostrata nei confronti delle categorie più deboli'', cioè verso gli anziani e i portatori di handicap, da parte delle varie amministrazioni che avrebbero dovuto produrre la prevista documentazione. Inoltre il leader sindacale protesta per la mancanza di concertazione, perché i sindacati sono stati, al momento, praticamente ignorati, nonostante la legge regionale imponga un loro coinvolgimento nella fase propositiva e programmatica. ''Nelle altre realtà territoriali, - spiega il segretario provinciale dello SPI-CGIL - abbiamo trovato accoglienza per le nostre proposte, siamo stati coinvolti, al contrario, nelle due comunità montane del Medio ed Alto Vastese non c'è stata alcuna possibilità di dialogo con le istituzioni locali. Ricordo che in base alla legge regionale, nella procedura di predisposizione e accettazione del piano di zona è prevista, obbligatoriamente, la compartecipazione dei sindacati. Il sindacato, partendo dall'analisi dei bisogni della popolazione, propone al gruppo di piano di zona alcuni interventi da porre in atto''. ''Come sindacato - chiude Germano Di Laudo - abbiamo mandato addirittura una bozza ai responsabili di tutto il procedimento, ai comuni capofila, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Nel prossimo piano di zona, ammesso che si arrivi a produrlo, non c'è stata la partecipazione importante, e vincolante per legge, del sindacato. In sostanza non c'è stato il nostro contributo, che sarebbe stato quello di rappresentanza delle istanze dirette della società e del territorio''.
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