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Crisi occupazionale, l'affondo della minoranza.

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - C'è aria di crisi occupazionale nel popoloso centro montano del Vastese, pare infatti siano a rischio ben ventiquattro posti di lavoro presso la locale azienda tessile 'Confezioni Messer'. A lanciare l'allarme il gruppo consiliare di opposizione de L'Unione per Castiglione, che fa capo all'ex sindaco e consigliere provinciale Emilio Di Lizia (Ds), unitamente all'unico consigliere della lista Impegno e Trasparenza, Franco Colaneri. ''I locali dove attualmente risiede la camiceria sono di proprietà comunali, - spiega il consigliere comunale Enzo Fangio - ma devono essere consegnati alla provincia per spostarci il centro di addestramento. Fino ad oggi l'amministrazione comunale non è riuscita a trovare un'alternativa rendendo sempre più concreto il licenziamento delle lavoratrici tessili''. Pesanti accuse di inerzia dunque nei confronti della giunta guidata dal sindaco di Alleanza Nazionale Massimo Mastrangelo. ''L'imprenditore sarebbe anche disposto a restare, - continua infatti il consigliere di minoranza Fangio - ma non avendo avuto segnali positivi non ha preso più commesse. Per questo motivo come consiglieri di opposizione abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere con tutte le parti in causa in modo da trovare una soluzione. Purtroppo, il Sindaco, agli incontri avuti con le lavoratrici se ne è lavato le mani scaricando la colpa sul consigliere provinciale Emilio Di Lizia. Con il consiglio comunale straordinario vogliamo giocare a carte scoperte perché si è già perso molto tempo e si rischia di vedere definitivamente a casa le lavoratrici''. All'ordine del giorno del consiglio straordinario dunque la ''crisi occupazionale che si sta verificando a seguito della chiusura della Confezioni Messer'', inoltre i consiglieri di minoranza Giovanni D'Ercole, Enzo Fangio, Emilio Di Lizia e Franco Colaneri chiedono ''quali sono le misure che l'amministrazione sta adottando per evitare il licenziamento delle ventiquattro lavoratrici tessili''.
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