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Rientrata l'emergenza incendi nel Vastese. Danno ambientale incalcolabile

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SCHIAVI DI ABRUZZO - I canadair della Protezione Civile hanno pattugliato il cielo dell'Alto Vastese fino alla tarda serata di martedì, effettuando ancora decine, centinaia di lanci di acqua e sostanze ritardanti sugli ultimi focolai rimasti del vasto incendio che ha divorato, in più punti, diverse decine di ettari di bosco. E a terra squadre di volontari e della Protezione Civile impegnate, per tutta la mattinata di ieri, a bonificare i siti interessati dalle fiamme nelle ultime ore, in particolare a Castelguidone, sulle pendici del colle San Vito, e in più punti in agro di San Giovanni Lipioni e Celenza sul Trigno. Dopo giorni e giorni di lotta contro il fuoco a Schiavi di Abruzzo, Celenza sul Trigno, San Giovanni Lipioni, e nella zona a confine con il Molise, le fiamme hanno finalmente arrestato la loro furia distruttrice e l'emergenza incendi nel Vastese può definirsi rientrata, anche se il livello di attenzione rimane sempre elevato. Per i prossimi giorni è atteso un abbassamento delle temperature e si aspettano le piogge che potrebbero contribuire a spegnere definitivamente gli ultimi focolai di un fronte d'incendio di dimensioni davvero ragguardevoli e difficile da tenere sotto controllo costante. Un imponente dispiegamento di uomini e mezzi della Forestale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di semplici volontari, per fronteggiare i roghi di chiara origine dolosa che hanno incenerito ettari ed ettari di boschi nel comprensorio interno del Vastese. Una gigantesca macchina di soccorso antincendio che ha operato in condizioni difficili, su territori montuosi e difficilmente accessibili, con temperature elevate e in presenza di forte vento di scirocco. Perfetto il coordinamento tra le varie squadre intervenute, con i mezzi aerei, canadair ed elicotteri della Forestale, operativi per sei giorni consecutivi sull'area devastata dalle fiamme. Di giorno, sotto il sole rovente, con temperature superiori ai trenta gradi, e di notte, con turni anche di diciotto ore consecutive, l'impegno profuso dagli uomini in questa gigantesca operazione antincendio è stato davvero ammirevole. Nei prossimi giorni si farà una prima stima del danno ambientale subito, che appare tuttavia già di enormi proporzioni considerando che la zona interessata dalle fiamme, lungo la direttrice che da Schiavi di Abruzzo raggiunge Celenza sul Trigno, è di diversi chilometri. Continuano intanto le indagini per accertare le probabili cause dei roghi, anche se la pista dolosa è sostanzialmente l'unica battuta dagli investigatori in questo momento. link http://francescobottone.splinder.com/
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