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Fermento nell'Alto Vastese per i comitati per 'La Destra'

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ALTO VASTESE - La recente fuoriuscita da Alleanza Nazionale del noto esponente della destra sociale, il sanguigno e colorito Francesco Storace, ha innescato, a cascata a livello periferico, un'attenta riflessione nel mondo dei simpatizzanti. E anche nei centri dell'Alto Vastese qualcuno si è messo in moto per la costituzione dei cosiddetti 'comitati per la Destra'. La Destra infatti è il nome della nuova creatura politica partorita dalla mente del senatore Storace, nata dalla costola di AN meno incline ad accettare il tentativo del presidente Gianfranco Fini ''di trasformare Alleanza nazionale nell'ennesimo partito di centro esistente in Italia''. Insomma, se AN va troppo al centro, una fetta del suo elettorato resta lì dove è sempre stata, cioè a destra, a difesa di quei valori della tradizione che risultano ormai troppo 'annacquati' nel partito del leader Fini. Nei centri montani del Vastese, dove la destra non è sicuramente maggioranza, ma può vantare una presenza storicamente radicata, l'idea del senatore Storace piace davvero, sono infatti in corso, secondo le indiscrezioni, i primi tentativi di organizzare i comitati per sostenere La Destra. ''E' sufficiente, in questa prima fase, comunicare l´elenco degli aderenti, attraverso un´e-mail. - si legge nella nota esplicativa fatta pervenire ai simpatizzanti del mondo della destra stanchi dell'appiattimento centrista,e per certi versi laicista, di Gianfranco Fini - In queste settimane lavoreremo all´organizzazione del movimento, nel frattempo individueremo i portavoce locali. I rappresentati negli enti locali possono costituire i gruppi consiliari''. Nelle interviste rilasciate dal senatore Storace alla stampa nazionale, la nuova formazione politica è stata definita, forse impropriamente, un movimento ''ratzingeriano'', che molto più semplicemente vuole significare attenzione ai valori del cattolicesimo, alla famiglia, al rispetto della vita fin dal suo concepimento, adesione sostanziale agli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa, quegli stessi dai quali l'onorevole Fini, in più occasioni, ha preso le distanze, rifugiandosi dietro la 'libertà di coscienza'.
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