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Il piromane tiene sotto scacco Schiavi di Abruzzo

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Ennesimo tentativo incendiario la scorsa notte a Schiavi di Abruzzo, dove ormai l'allarme incendi perdura da settimane. La segnalazione è arrivata nella tarda serata di domenica, intorno all'una di notte, grazie ad una guardia giurata in servizio notturno che ha avvistato, del tutto casualmente, le fiamme che lambivano la provinciale che collega Schiavi di Abruzzo e Castiglione Messer Marino. Immediatamente intervenuti sul posto i volontari del paese che, ormai esperti in operazioni di questo tipo, hanno in breve circoscritto il rogo ed evitato l'ulteriore propagazione delle fiamme, prima dell'intervento dei Vigili del Fuoco. Ancora nella mattinata di ieri una densa colonna di fumo si innalzava dal sito interessato al rogo notturno, a causa della presenza sul posto di materiale di scarto della pulitura del bosco, in prevalenza segatura e legna sbriciolata, che ha alimentato il fuoco rallentando le operazioni di bonifica. Si tratta di un costone scosceso, a circa due chilometri dal centro abitato, delimitato dalle due arterie provinciali per Castiglione Messer Marino e per Torrebruna. Una zona, indicata in paese con il nome di ''le castagne di Don Mosé'', che non ha destato particolare preoccupazione, perché non presenta folta vegetazione e soprattutto è delimitata sia a monte che a valle dalla strada provinciale. Evidenza questa che fa propendere, ogni oltre ragionevole dubbio, per la pista del mitomane che intende tenere sotto tensione l'intera comunità di Schiavi di Abruzzo. ''Se avessero voluto fare danni ambientali, - spiega infatti uno dei soccorritori volontari - avrebbero incendiato a monte, oltre la strada, lungo le pendici del Monte Pizzuto, dove c'è una fitta pineta. Invece hanno incendiato a valle, nel tratto delimitato dalla strada, proprio per limitare i danni, ma comunque per creare tensione e scompiglio tra noi volontari. Non passa notte che non siamo costretti ad intervenire, siamo costantemente sotto tensione''. La sensazione diffusa in paese è che si tratti di qualcuno che sta giocando come il gatto con il topo, tenendo in allarme costantemente la popolazione, le forze dell'ordine e la stessa amministrazione comunale ormai da settimane, aspettando magari di dare il colpo di grazia incendiando vaste aree boschive. I focolai divampati nel corso delle ultime notti, di chiara origine dolosa, sono tutti in prossimità del Monte Pizzuto, quasi a disegnare un'immaginaria linea di fuoco perimetrale, ma le fiamme sono state sempre appiccate in maniera tale da non distruggere i boschi, soltanto con l'intento di creare allarme. Una situazione di tensione costante che sta fiaccando il morale dei volontari e gettando in una sorta di psicosi collettiva la comunità del centro montano. Le indagini dei Carabinieri e della Forestale proseguono intanto senza sosta, vagliando decine di segnalazioni giunte ai comandi, in quella che si è trasformata in una gigantesca caccia al piromane.
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