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La tv non si vede, ma il canone bisogna pagarlo

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GUARDIABRUNA - Si è risolta con un nulladi fatto, come era prevedibile, la protesta di un cittadino di Guradiabruna, piccola frazione di Torrebruna, che ha chiesto, nelle scorse settimane, all'agenzia delle entrate di essere esentato dal pagamento del canone di abbonamento previsto per la televisione pubblica. Non è servito l'inoltro di lettere di protesta, né la denuncia, a mezzo stampa, del disservizio. Tutto regolare, bisogna pagare, a prescindere dall'effettiva fruizione del servizio. I fatti sono noti, e non riguardano soltanto il lettore di Guradiabruna, ma molti altri residenti nei comuni dell'Alto Vastese. Il segnale della Rai, in particolare quello della testata giornalistica regionale, è disturbato, se non del tutto assente, come nel caso in questione. L'isolamento territoriale in cui è ridotto l'entroterra Vastese è acuito da alcuni fattori di origine antropica, cioè causati dall'uomo, come ad esempio la viabilità dissestata o il disservizio legato alle emittenze televisive. In molti centri dell'interno infatti, il segnale della cosiddetta televisione di stato, per il quale si paga un canone di abbonamento molto simile ad un inutile balzello, è assente. Televisioni oscurate, o meglio, sono disponibili soltanto i canali delle cosiddette tv commerciali. Siamo al paradosso insomma, per il quale le trasmissioni gratuite sono perfettamente visibili, mentre quelle a pagamento, la cui visione tra l'altro dovrebbe essere assicurata dallo stato, sono disturbate o non disponibili. Il cittadino-abbonato di Guardiabruna ha pensato allora di chiedere l'esenzione dal pagamento del canone, visto che non gode di un servizio che è costretto a pagare da anni. Ovviamente si è trattato di un'azione dimostrativa, provocatoria, finalizzata soltanto ad attrarre l'attenzione, magari anche della politica, su una questione irrisolta da decenni nei comuni dell'entroterra. E' ben consapevole infatti, l'abbonato Rai di Guardiabruna, che ''l'obbligo del pagamento del canone discende dalla semplice detenzione di un apparecchio televisivo'', come peraltro ribadito dall'ufficio competente dell'agenzia delle entrate. ''La cessazione dell'obbligo tributario può avvenire solo a seguito della documentata cessione o del suggellamento totale di tutti gli apparecchi televisivi'', ha specificato il medesimo ufficio, e in molti ora, nell'Alto Vastese, stanno pensando di chiedere il 'suggellamento' del proprio televisore, visto che continuano a pagare per un servizio pubblico di cui non godono.
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