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Caccia, apertura polemica

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TORREBRUNA - Dall'alba di domenica i cacciatori sono liberi di praticare l'attività venatoria sul territorio dell'Atc Vastese. E' incominciata infatti la stagione venatoria 2007/2008, preceduta dalle solite polemiche. Prima i ritardi nell'emanazione del calendario venatorio, poi le richieste dei Verdi di rinviare l'apertura per via degli incendi, recentemente la questione delle ammissioni di cacciatori molisani che ha fatto insorgere le doppiette dell'Alto Vastese. Polemiche esplosive dunque, come la polvere pirica dentro le cartucce. E in concomitanza dell'apertura della stagione venatoria, arriva la lettera aperta di Luigi Colella di Torrebruna, un'istituzione nel mondo delle doppiette Vastesi. ''Io vorrei che il nostro Ambito territoriale di caccia e la Provincia, ma anche le associazioni venatorie, si assumessero le proprie responsabilità per i ''casini'' che si verificheranno durante questa stagione, vista la diminuzione territoriale di zone aperte alla caccia dovuta agli incendi. - dichiara il cacciatore, facendosi portavoce dei suoi colleghi dell'Alto Vastese - Sarebbe stato il caso di ridurre il numero degli ammessi (i cacciatori provenienti da fuori regione, ndr) per consentire una minore pressione venatoria e un minor prelievo di selvaggina. Invece il numero degli ammessi, specie di sponda molisana, è aumentato rispetto agli anni precedenti. Questi cacciatori molisano sono quasi esclusivamente cinghialai, e ciò comporterà numerosi problemi di sovrapposizione di squadre presenti su uno stesso territorio''. Condivisibili i timori di Colella, il quale continua affrontando altre tematiche: ''Gli ambientalisti o presunti tali dovrebbero collaborare con i veri cacciatori che si preoccupano di rimuovere i lacci per cinghiali, segnalare le azioni di bracconaggio notturno e non sparare a zero su tutta la categoria. Purtroppo nemmeno quest'anno si è fatto un piano adeguato per il ripopolamento che avrebbe dovuto prevedere almeno la creazione di abbeveratoi per consentire il primo approccio della selvaggina reimmessa. Ciò non è stato fatto e puntualmente, dopo pochi giorni dal rilascio, la selvaggina è stata trovata morta. Inoltre per quanto riguarda Torrebruna, sarebbe opportuno che non ci fosse, a priori, una divisione della selvaggina con frazione Guardiabruna, ma una identificazione delle zone più idonee al ripopolamento. E' in queste occasioni che l'autorità preposta, cioè l'Atc, dovrebbe intervenire a monte per evitare controversie del genere''. ''Il mio sfogo - dice in chiusura Luigi Colella - è dovuto al fatto che il vero cacciatore vuole collaborare ed essere ascoltato dagli enti, perché il suo unico interesse è l'amore per la nobile arte venatoria, per i propri ausiliari, e per l'ambiente''.
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