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La giunta di Castiglione in difesa dell'ospedale di Agnone

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Continua la levata di scudi in difesa dell'ospedale di Agnone, dopo gli annunciati tagli ad alcuni importanti reparti previsti dal nuovo Piano sanitario regionale del Molise. Mentre ad Agnone è in atto una sorta di insurrezione, i ''cugini'' abruzzesi, dopo una lunga fase di studio e meditazione, escono finalmente allo scoperto. Già il sindaco di Castelguidone, Mario Cicchillitti, aveva nei giorni scorsi manifestato la volontà di difendere il nosocomio molisano, presidio sanitario imprescindibile per le popolazioni dell'Alto Vastese, poi, a breve giro, la deliberazione della giunta municipale di Schiavi di Abruzzo, e ora la medesima presa di posizione da parte dell'amministrazione di Castiglione Messer Marino. La giunta municipale del popoloso centro montano, il più vicino geograficamente ad Agnone, ha deliberato un documento che sarà inoltrato all'indirizzo dell'assessore alla sanità della regione Molise, Ulisse Di Giacomo. ''La paventata riduzione dei posti letto in medicina generale e chirurgia e la chiusura dei reparti di ostetricia, ginecologia, pediatria e ortopedia costituiscono il segnale dell'intento di abbandonare le aree interne da parte del potere politico che, nel tentativo di ripianare il defici sanitario, ha privilegiato la penalizzazione ulteriore delle aree deboli al più equo ma difficile tentativo di di riorganizzare e razionalizzare strutture sanitarie a servizio delle aree più popolose e politicamente più rappresentate'', affonda il primo cittadino di Castiglione, Massimo Mastrangelo, che da medico e da amministratore, gode di una doppia visuale sul problema. ''Il ridimensionamento andrebbe a penalizzare ulteriormente i residenti dei paesi dell'entroterra, - continua Mastrangelo - che vedrebbero negati i loro diritti rispetti a quelli dei centri maggiori, generando il convincimento che l'unica alternativa è quella di abbandonare il territorio''. L'area montana del Vastese fa riferimento da sempre all'ospedale di Agnone, e la sua amputazione di reparti essenziali sarebbe davvero un grosso problema per i residenti nella Comunità montana. ''La vicinanza dell'ospedale di Agnone, soprattutto durante la lunga e rigida stagione invernale, con strade impercorribili per neve e ghiaccio, - aggiunge il sindaco - ha consentito di portare soccorso immediato ai malati e di salvare tante vite''. La chiusura dei servizi ospedalieri comporterebbe, per gli abitanti dei centri montani, l'obbligo di raggiungere altri ospedali collocati in sedi molto più distanti, ''con tempi di intervento incompatibili con le urgenze, soprattutto durante la stagione invernale'', sottolinea Mastrangelo. Insomma, anche Castiglione Messer Marino scende in trincea a difesa del nosocomio di Agnone. Una questione non di campanilismo o di ''difesa della posizione di qualche primario'', come insinuato nei giorni scorsi ad Isernia dall'assessore regionale alla sanità molisana Di Giacomo, ma di vera a propria sopravvivenza per le popolazioni dell'Alto Vastese. Una problematica, quella sanitaria, collegata direttamente all'emergenza spopolamento, perché se si continuano ad amputare i servizi, anche quelli essenziali, sarà sempre più difficile arginare l'emorragia che rischia di ridurre tutto l'entroterra in un territorio fantasma. Presidente Coletti e Del Turco, se ci siete, battete un colpo. http://francescobottone.splinder.com/
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