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IL ''METODO DEMOCRATICO'' IN ABRUZZO, LA DENUNCIA DI RAPAGNA'

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''Il Centro ed Il Messaggero stanno censurando, da moltissimi giorni, ogni e qualsiasi notizia ed informazione riguardante la mia iniziativa pacifica e non violenta sulla questione del ''metodo democratico'' utilizzato in Abruzzo per la formazione delle ''liste bloccate'', sulla scelta dei candidati, sulla presenza di capilista ''paracadutati'' sulla nostra Regione e la esclusione della rappresentanza parlamentare della società civile abruzzese e delle migliori espressioni dei movimenti ed Associazioni operanti su tutto il territorio regionale''. E' questa la denuncia pubblica dell'ex parlamentare radicale Pio Rapagnà, impegnato in una battaglia contro gli effetti della legge elettorale che svilisce il potere decisionale dei cittadini. ''Chiedo l'intervento dell'Ordine dei Giornalisti e delle Autorità di garanzia della corretta ed imparziale informazione, - attacca Rapagnà, denunciando una sorta di 'silenzio' imposto da alcuni organi di informazione regionale - almeno in questa occasione nella quale dovrebbe valere il principio della ''par conditio'' e della uguaglianza di opportunità tra i vari cittadini e aspiranti candidati: i lettori di questi due quotidiani non sono stati informati della mia iniziativa prettamente legittima e democratica ed a me è stato negato un possibile apporto, sostegno e solidarietà di tanti cittadini che, forse, avrebbero avuto il piacere di farlo. R$icordo, e denuncio ancora una volta, che la stessa forma di censura è stata messa in atto, insieme ad altri e forse concordemente, dagli stessi due quotidiani in occasione della raccolta delle firme sui 4 referendum regionali abrogativi dei costi impropri e degli sprechi della politica in Abruzzo''.
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