La legge regionale n. 10 del 2004, riprendendo le disposizioni della legge quadro nazionale sulla caccia, all'articolo 18 elenca tra gli strumenti della pianificazione faunistico-venatoria le cosiddette aree cinofile. Si tratta di zone in cui è vietata la caccia, mentre è possibile l'addestramento degli ausiliari, cioè dei cani da caccia, sulla selvaggina naturale oppure lo svolgimento di gare cinofile mediante prove su terreno. La norma stabilisce che il perimetro di tali porzioni di territorio debba essere ''adeguatamente tabellato'' e tale incombenza spetta al gestore dell'area cinofila, in genere la provincia che però può cedere la gestione alle associazioni venatorie o agli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.). Nelle scorse settimane le vecchie tabelle segnaletiche che delimitavano l'area cinofila compresa nell'ambito del Vastese sono state sostituite con quelle nuove. La singolarità della cosa sta nel fatto che in qualche occasione gli addetti alla sostituzione non hanno utilizzato, come era ovvio che fosse, dei pali di sostegno per le tabelle, ma hanno preferito risparmiare tempo e fatica procedendo all'affissione direttamente sul tronco degli alberi, mediante l'utilizzo di lunghi chiodi. Una pratica sbrigativa che arreca un evidente danno alla vegetazione, penetrata dai corpi metallici, e che potrebbe interessare gli assessori alla caccia della Regione e della Provincia, entrambi ambientalisti dichiarati.