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Discarica abusiva sulla provinciale.

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Continua la nostra piccola inchiesta sul problema rifiuti ingombranti nell'Alto Vastese e sulla relativa attivazione di discariche abusive che si contano ormai a decine sul territorio. Compito abbastanza facile, per il vero, visto che i cumuli di rifiuti ingombranti e ferrosi sono così numerosi ed evidenti che solo un cieco potrebbe non accorgersene. Parafrasando un noto adagio, si potrebbe dire che non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. Già, perché una di queste discariche abusive, di dimensioni affatto trascurabili, è stata attivata addirittura sul ciglio della strada provinciale che collega il centro abitato di Schiavi di Abruzzo, passando per frazione Taverna, alla fondovalle SS 650 Trignina. Insomma, non una stradina secondaria o interpoderale dove passano al massimo i trattori e i pastori con le greggi, ma una strada provinciale, è bene metterlo in risalto, percorsa ogni giorno non solo da comuni cittadini, ma anche da coloro che rivestono cariche amministrative di rilievo in ambito locale, non escluso il personale dipendente del municipio, per finire a tutti gli organi preposti al controllo del territorio e alla prevenzione di reati contro l'ambiente, inclusa la polizia municipale. Possibile che nessuno si sia mai accorto che da mesi, ai lati della provinciale, è sorta una vera e propria discarica di rifiuti ingombranti, ferrosi e pericolosi? Vi si trova di tutto: televisioni, fornelli, reti metalliche, materassi, materiale di scarto da costruzione, pannelli di lamiera metallica, armadi, lavatrici, segnali stradali, bidoni e contenitori in ferro, per finire con i rifiuti più inquinanti, cioè i frigoriferi contenenti sostanze gassose tossiche e le batterie esauste delle autovetture, con il loro ripieno di acidi. Una situazione di degrado, di scempio ambientale di tali dimensioni che passa inosservata? Non può trattarsi di una perdurante miopia collettiva, dunque, probabilmente, si tratta di negligenza, di insensibilità e, non abbiamo timore nell'affermarlo, di omissione. Intelligentibus pauca, insegnavano i nostri padri latini. Le immagini pubblicate che immortalano lo scempio, il disgusto e la vergognosa realtà serviranno magari a far tornare la vista a qualcuno, questo almeno è il nostro auspicio.
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