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Caccia, mancano i controlli anti bracconaggio.

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Dal 16 gennaio anche nella confinante regione Molise è chiusa la caccia al cinghiale e ciò fa tirare un sospiro di sollievo ai cacciatori abruzzesi. Cerchiamo di capire meglio. Esistono degli accordi tra i vari Ambiti Territoriali di Caccia che prevedono l'ammissione di un certo numero di cacciatori non residenti, provenienti dai territori confinanti, anche da fuori regione. Sono infatti diverse le squadre di ''cinghialai'' provenienti dalle province molisane che hanno praticato regolarmente la caccia al cinghiale sul territorio abruzzese nei mesi scorsi. Effettivamente alcuni componenti di queste squadre di cacciatori molisani avevano chiesto e ottenuto il tesserino che li abilitava all'esercizio della caccia all'interno dell'ATC Vastese, ma essi rappresentavano una sparuta minoranza. I restanti componenti delle squadre, cioè la stragrande maggioranza, erano sprovvisti della prescritta autorizzazione, dunque le battute al cinghiale praticate frequentemente in territorio abruzzese risultavano non autorizzate, cioè vere e proprie situazioni di bracconaggio. Pare inoltre, ma noi non ne abbiamo avuto riscontro diretto, che le battute illegali si siano ripetute anche in quegli otto giorni in cui qui in Abruzzo la caccia al cinghiale era chiusa, mentre nel confinante Molise era ancora permessa. Ciò si è potuto verificare, protestano i cacciatori del Vastese, per l'assoluta mancanza di controlli da parte delle preposte autorità. L'amministrazione provinciale dispone di un corpo di polizia con specifiche competenze in campo venatorio, ma nessun cacciatore ne ha mai incontrato una pattuglia negli ultimi mesi. I più maliziosi pensano che le autorità preposte lascino correre perché i cinghiali sono in soprannumero e rappresentano un problema per gli agricoltori e una pesante fonte di spesa per le stesse amministrazioni pubbliche costrette a rimborsare i danni provocati dai selvatici alle colture. Per la prossima stagione venatoria allora, più controlli e severe sanzioni per i contravventori, queste le richieste dei cacciatori, perché il cinghiale rappresenta la maggiore risorsa venatoria dell'ATC Vastese che va dunque tutelata e sfruttata razionalmente.
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