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Cresime, arrivano lettere che fanno discutere

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Sta facendo discutere, e come non potrebbe essere diversamente, la lettera di mons. Michele Carlucci, parroco della chiesa di San Nicola vescovo con la quale, in occasione delle cresime dello scorso venerdì, chiedeva soldi per sé, la parrocchia e l’arcivescovo.
La lettera è stata consegnata ai cresimandi e il papà di uno di loro l’ha girata a Orazio Di Stefano ed è stata pubblicata sul sito sansalvomare.it. Partendo dal principio che la stampa è libera, Di Stefano ha fatto bene a rendere noto il contenuto avendo, tra l’altro, anche la delicatezza di esimersi da ogni commento.
Forse meno opportuno è stato il sacerdote, il quale ha tutti i diritti di chiedere ai fedeli di contribuire alle spese, che sicuramente saranno ingenti, per la gestione delle tante attività svolte in parrocchia.
Ciò che stona, e non solo a quanti non frequentano le sacrestie, è l’aver messo un tariffario minimo, con la descrizione anche del numero delle buste da riempire e le modalità di consegna .
Di recente papa Francesco ha consigliato che le parrocchie eliminino le liste dei prezzi dei sacramenti. Basta chiedere soldi per battesimi e messe. "Quante volte vediamo che entrando in una chiesa ancora oggi c'è lì la lista dei prezzi: per il battesimo, la benedizione, le intenzioni per la messa. E il popolo si scandalizza". Sono le sue parole. "Le Chiese - ha aggiunto il pontefice - non diventino mai case di affari, la redenzione di Gesù è sempre gratuita. Io penso - ha spiegato - allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo scandalo delle mondanità".
Il sospetto è che la lettera di mons. Carlucci più che avvicinare i suoi fedeli abbia generato una frattura in una comunità che a San Salvo è stata sempre un unicum con il suo pastore. Non occorre fare esempi con un predecessore illustre. Riavvolgere il filo. Ripartendo da zero. La generosità della comunità parrocchiale di San Nicola vescovo è sempre stata visibile nella sostanza, anche non costringendo a tenere conto dei prezzi di ogni singolo sacramento.
Chi più ha darà a beneficio di chi forse non ha.

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