Si sono celebrati oggi i funerali di Ettorino Torricella.
Ho conosciuto Ettorino in un viaggio, nell'anno giubilare del 2000, a Gerusalemme. Mi colpi molto di lui la sua energia, la vitalità e spesso ci siamo trovati a parlare, in un posto così lontano, della nostra San Salvo. In quei giorni mi raccontò storie di una San Salvo che non c'è più, storie di lavoro e di sacrificio. Proprio come la sua.
Ha fatto del suo lavoro la sua vita trasmettendo la passione per il commercio a sua moglie e ai suoi figli. Nel 1957 decise di dare una svolta alla sua vita di lavoratore dei campi e di aprire una rivendita di materiali edili su Corso Garibaldi. Fu uno dei primi negozi aperti in una San Salvo in cui il baratto era ancora largamente diffuso. Insieme alla moglie Lidia commerciavano già allora tubi, cemento, ferro, martelli, calce e tutto quello che serviva per ricostruire un Paese venuto fuori dal secondo conflitto mondiale. Un pioniere. Un protagonista del miracolo italiano e del miracolo sansalvese.
Ciò che ha sempre contraddistinto Ettorino è certamente la capacità imprenditoriale, l'apertura mentale per stare al passo con i tempi. Pensate che la ferramenta si dotò di un personal computer IBM già nel 1981.
Il fondatore lascia oggi una azienda importante ormai giunta alla terza generazione imprenditoriale che testimonia quotidianamente i valori e la dedizione al lavoro di Ettorino.