Per non essere tacciato di pressappochismo, devo segnalare ben due precedenti... rimasti rigorosamente senza alcun riscontro, secondo la migliore, ben consolidata tradizione.
In data 6 luglio 2020, con il titolo âFinalmente una bella notiziaâ (leggi) nelle pagine di questa stessa rubrica esprimevo il mio plauso per i lavori di cui era stato oggetto lâimmobile che ospita il Centro Culturale Aldo Moro.
Ma già il successivo 22 settembre ho dovuto tornare in argomento (leggi) per evidenziare che i benemeriti lavori di restauro avevano di fatto reso âInnominatoâ lâimmobile stesso, essendo sparita ogni insegna precedentemente esistente, ma non ancora ripristinata.
Nel frattempo sono passati altri sette mesi e, al mio ritorno a San Salvo, ho ritrovato ancora âInnominatoâ quello che dovrebbe rappresentare uno dei fiori allâocchiello per questa città .
E mi chiedo: «Quali insormontabili ostacoli (ideologici? burocratici? stilistici? economici? scaramantici?) impediscono al Centro di essere facilmente identificabile e conosciuto anche da chi, per qualsiasi motivo, non sia informato circa la sua esistenza e specifica destinazione?»
Un merito, però, questa assenza, certamente ce lâha. Almeno per me. Mi ha piacevolmente rimandato indietro nel tempo, quando non avevo ancora 10 anni. Così ho potuto ricordare con molto piacere i pomeriggi in cui assistevo con grande curiosità a âTelematchâ, trasmissione televisiva condotta da Enzo Tortora. Uno dei capitoli più avvincenti di quel programma era la parentesi in cui Renato Tagliani girava per le piazze dâItalia, presentando al pubblico un oggetto del quale bisognava indovinare il nome. Si trattava del quiz: âLâoggetto misteriosoâ.
P.S. Stavo per inoltrare questo mio intervento alla redazione di sansalvo.net, quando ho preso visione della contemporanea pubblicizzazione, da parte dellâAmministrazione Comunale del âPiano triennale delle opere pubblicheâ. Chissà che fra gli asseriti âinterventi ambiziosi per continuare nella crescita di San Salvo con la sua vocazione... culturaleâ (sic!) non ci sia uno spazietto anche per il ripristino della riconoscibilità del Centro Culturale.