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Insediamento movimentato in Regione, il M5S abbandona l'aula

«Scandalosa violazione della democrazia»

a cura della redazione
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Esordio con 'strappo' per Luciano D'Alfonso e per il neo consiglio regionale insediatosi ieri pomeriggio. Protagonisti della protesta sono stati i consiglieri del Movimento 5 Stelle, tra cui il vastese Pietro Smargiassi. L'oggetto del contendere è l'elezione dei due vicepresidenti del consiglio e dei due consiglieri segretari: i grillini non hanno preso affatto bene l'esclusione dalle cariche e hanno abbandonato l'aula al grido di «Inciucio!».
Per l'inizio della X legislatura era presente anche il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Come da pronostici la carica di presidente del Consiglio è andata a Giuseppe Di Pangrazio (6 schede bianche del M5S).

Il clima si è surriscaldato al momento dell'elezione dei vicepresidenti. A nulla è servito il tentativo di trovare la quadra durante la sospensione della seduta. L'incontro tra i consiglieri d'opposizione di centrodestra e quelli del M5S non ha avuto come esito l'accordo per chi eleggere. Il Movimento 5 Stelle ha candidato Riccardo Mercante; Sara Marcozzi ha invitato, quindi, la maggioranza ad astenersi. Dall'altra parte il centrodestra ha presentato l'ex assessore Paolo Gatti.

Allo scrutinio si contano 10 voti per Gatti; 3 in più dei consiglieri di area. Il vicepresidente per la maggioranza è Lucrezio Paolini. Dopo qualche minuto il M5S resta escluso anche dalle nomine dei consiglieri segretari. Per la maggioranza entra Alessio Monaco (Regione Facile), per l'opposizione Giorgio D'Ignazio (Ncd). Fuori il grillino Paolo Ranieri che resta con 6 preferenze. 

Parte così la protesta del Movimento 5 Stelle che abbandona l'aula prima del discorso di D'Alfonso. La Marcozzi prima di uscire attacca: «Questa è una scandalosa violazione della democrazia e della rappresentanza. Siamo la prima forza politica di minoranza e siamo già fuori dagli incarichi, ma siamo abituati a vedere il Pd che corre in soccorso di Forza Italia per eleggere il vice presidente e di Ncd per il consigliere segretario. Eppure, avevo fatto appello alla maggioranza per avere una rappresentanza più equa in Consiglio». Â«Si sono spartiti gli incarichi e la torta» aggiunge Domenico Pettinari.

Ne segue un duro botta e risposta con Mauro Febbo. A cercare di calmare le acque interviene l'esponente del Partito Democratico, Camillo D'Alessandro, che promette una rivisitazione del regolamento «per consentire a una forza politica, oggi esclusa, di essere rappresentata nell'Ufficio di Presidenza».

I consiglieri del Movimento 5 Stelle ora aspettano la nomina della presidenza della commissione Vigilanza. L'ultimo 'posto' per l'opposizione fa 'gola', però, anche al centrodestra che pensa di averlo già assicurato a Lorenzo Sospiri.

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